BRINDISI – L’azione meritoria intrapresa dalla Amministrazione comunale, con la costante, puntuale e propositiva attività della Commissione Urbanistica, di cui faccio parte, di portare a termine i piani di recupero urbanistici di Torre Rossa, Palmarini-Schiavone-Muscia-Giambattista dopo 15 anni dall’approvazione della Regione Puglia avvenuta nel lontano 2005, rischia di essere vanificata da un eccesso di legittima difesa della stessa Amministrazione Comunale o per meglio dire da una “burocrazia difensiva” eccessivamente penalizzante per i cittadini residenti delle suddette zone che rischiano di veder sfumare il sogno della loro vita ovvero avere il rilascio della concessione edilizia e con essa di tutta una serie di diritti fondamentali rinvenienti dall’esercizio totalitario della piena proprietà: allacci alle utenze dell’acqua e della fogna in primis e della pubblica illuminazione, bonus fiscali, possibilità di trasferimento della proprietà. L’attività incessante e sempre presente della Commissione Urbanistica, sulla problematica in questione, era riuscita a riattivare e ravvivare il dialogo tra le ripartizioni Lavori Pubblici ed Urbanistica, depositarie di verità parziali e comunque pregiudizievoli per i residenti, tanto da rivedere il progetto iniziale della variante di recupero e del sistema di viabilità per comparti ormai anacronistiche (progetti vecchi di oltre 20 anni) con l’obiettivo di poter rivedere al ribasso il calcolo eccessivamente pesante degli oneri concessori e di urbanizzazione. Si era riusciti ad ottenere la possibilità di modificare il piano di rateizzazione degli oneri in questione sino ad un amassimo di 72 rate uniformandolo (previa modifica da approvare in Consiglio Comunale) al Regolamento Comunale delle entrate comunali. E’ bene ricordare che le varianti di recupero riguardano circa 600 famiglie residenti nelle zone Palmarini-Schiavone-Muscia-Giambattista (S. Elia) ed oltre 200 famiglie a Torre Rossa (Tuturano) e si è ben consapevoli che dopo circa 35 anni dal loro insediamento il così detto “abusivismo di necessità”, sia esso di piccola che grande entità, non può rappresentare l’elemento scatenante per attivare procedure di controlli e richieste di demolizione con un ingiustificato accanimento nei confronti dei residenti che rischia di scatenare una “bomba sociale” senza precedenti, stante il fatto che l’Amministrazione Comunale, compulsata dalla Commissione Urbanistica, stava dimostrando di voler affrontare e sanare, attraverso una variante al piano di recupero, gli abusi in questione. Delle due l’una: o l’indirizzo politico non è stato come non è abbastanza chiaro e deciso con sfumature pilatesche oppure si stanno prendendo in giro i cittadini residenti! Certo, se l’Amministrazione Comunale avesse adottato il PUG e successivamente il piano programmatico (così come avevo proposto in tempi non sospetti per risolvere il problema), così come aveva promesso il sindaco Rossi entro due anni dal suo insediamento, sarebbero intervenute le clausole di salvaguardia ed il problema sarebbe stato affrontato con più serenità e risolto nei tempi e termini giusti. Ma questa è un’altra storia, sicuramente non quella che avrebbero dovuto cambiare lui e la sua maggioranza arcobaleno. Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia da me rappresentato continuerà a stare al fianco dei cittadini residenti delle contrade oggetto della variante di recupero continuando ad avere un atteggiamento propositivo e costruttivo sull’argomento in questione se l’Amministrazione Comunale dimostrerà di volere collaborare. Diversamente il sindaco Rossi e la sua maggioranza farebbero bene a lasciare il campo a chi ha le idee chiare su come affrontare e risolvere il problema delle varianti di recupero come di tutte quelle problematiche di cui la Città è ormai ostaggio a causa di un immobilismo non più tollerabile.
Massimiliano Oggiano
Vicepresidente del Consiglio Comunale di Brindisi
Capogruppo di Fratelli d’Italia