Mentre la moglie del Sindaco e BBC provano a metterci il bavaglio, Brindisi brucia sotto un governo di incendiari
BRINDISI – “Confesso di avere grandi difficoltà a comprendere esattamente quale sia la reale situazione del Comune di Brindisi da quando Riccardo Rossi ne è divenuto sindaco, ossia da oltre un anno. Ho difficoltà persino a capire di che colore sia realmente la sua amministrazione, sbarcata in piazza Matteotti cantando Bella Ciao e con i pugni sinistri sollevati al cielo e che frequentemente deborda in atteggiamenti e toni che farebbero impallidire la destra più estremista”.
Così scriveva il brillante Gianmarco Di Napoli lo scorso anno, quando sfornava un editoriale a settimana di attacco al Sindaco. Confesso che mi mancano i suoi editoriali contro il potere politico; mi facevano sentire meno solo.
Ad ogni modo, la sua denuncia di squadrismo politico perpetrato dalla sinistra di governo brindisina è particolarmente attuale, perché i manganelli virtuali che sono soliti utilizzare indiscriminatamente, un anno dopo quello scritto, li hanno assaggiati praticamente tutti. Ed è qui che si inserisce la sorpresa del sottoscritto nell’apprendere che questa allergia verso la pluralità d’idee e il diritto di critica non è avvertita e sfogata biecamente solo dai militanti, dalla base, ma anche dai vertici. Fa davvero specie, infatti, constatare che una donna di sinistra come la moglie del Sindaco, che presiede il movimento Brindisi Bene Comune, spenda tempo ed energie per provare a mettere il bavaglio ai giornalisti producendo esposti presso l’OdG e non senta invece l’esigenza di restituire un profilo istituzionale e di civiltà al movimento che lei e suo marito dirigono.
Se dopo due anni e mezzo il Sindaco, sua moglie e BBC non hanno compreso che non si può governare un Comune come se fosse la sede del proprio movimento politico, evidentemente non dispongono della sensibilità e dell’acume necessari per governare una città come Brindisi, che proprio non aveva bisogno di incendiari tra gli incendiari.