Bilancio, M5S Brindisi: “Nomina commissario naturale conseguenza del fallimento di questa amministrazione”
BRINDISI – “La nomina del commissario ad acta per la redazione del bilancio di previsione è la naturale conseguenza di quanto da oltre due anni abbiamo denunciato. Non ci sono più i tempi per uno scatto di orgoglio della politica brindisina, sarà un commissario che ragionieristicamente farà scelte che avrebbe dovuto fare la politica”. Così i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle di Brindisi, Gianluca Serra, Tiziana Motolese e Paolo Antonio Le Grazie.
“Sin dall’insediamento di questo consiglio comunale – continuano – abbiamo sempre lanciato l’allarme sulla situazione disperata delle casse comunali. Il 7 settembre 2019 chiedemmo l’azzeramento della giunta e la costituzione di un governo di salute pubblica fatto di tecnici brindisini e sostenuto da tutte le forze politiche, di maggioranza ed opposizione presenti in consiglio comunale, poiché solo l’intera classe politica unita avrebbe avuto il coraggio di assumere decisioni gravi e dolorose. Restammo inascoltati”.
“Il 30 settembre 2019 – ricordano i consiglieri – continuammo a sottolineare quanto le soluzioni prospettate dalla maggioranza fossero inadeguate ed arrivammo a dire: ‘non siamo nelle condizioni di avviare una procedura di rientro del debito pluriennale perché la macchina amministrativa non ha il controllo del debito ed è ancora nel vortice della assoluta disorganizzazione. Continuiamo a perdere tempo e tra meno di un anno saranno altri a dichiararci falliti! Si abbia il coraggio di non riequilibrare e si vada a casa, è la politica che ha fallito e non la nostra città. Che sia il commissario a dichiarare il dissesto o lo si dichiari subito. La vera differenza tra un piano di riequilibrio pluriennale ed il dissesto è che con quest’ultimo si insedierà una commissione che oltre che ripianare i debiti individuerà le responsabilità personali, cosa che questa amministrazione non ha avuto il coraggio di fare. Forse qualcuno di coloro che ha sbagliato pagherebbe finalmente di tasca propria’.”
“Pochi giorni dopo – sottolineano – agli inizi di quest’anno, in sede di approvazione del Piano di riequilibrio pluriennale ventennale per un passivo di € 54.659.035,10, parlammo apertamente di scelte politiche che avevano la natura di ‘cambiali’ che non sarebbero state pagate e ‘misure di fantasia’.
“Il 9 settembre 2020 facemmo notare che ci trovavamo nell’ ‘anticamera dell’inferno’, concludendo: ‘le criticità del quadro finanziario della città ci fanno entrare nell’elenco dei comuni strutturalmente deficitari. Questa è l’ennesima, conclamata, dimostrazione del fallimento dell’attuale amministrazione e della sua maggioranza, che dovrebbero dimettersi per non aver raggiunto nessuno degli obiettivi che si erano preposti’.”
“Si è continuato ad amministrare questa città facendo finta che la Corte dei Conti prima o poi dovrà valutare il nostro piano di riequilibrio. L’aver disatteso quelle ‘cambiali’ ora non permette di approvare alcun bilancio e tutti i nodi sono venuti al pettine” concludono i consiglieri.
E’ il momento di andare a casa. Il vento del cambiamento non soffia più o forse non è mai soffiato.