BRINDISI – I Carabinieri Forestali della Nucleo Investigativo (NIPAAF) del Gruppo di Brindisi sono intervenuti in un cantiere edile, risultato del tutto abusivo, nella zona periferica del quartiere Sant’Elia del capoluogo, nota come “Contrada Muscia”.
Si tratta dell’ ennesimo episodio di abuso edilizio di una lunga serie, nella stessa zona, dove cantieri nascono come funghi e si sviluppano rapidamente, su terreni classificati come agricoli dal Piano Regolatore Generale, in cui i proprietari provvedono dapprima ad innalzare murature di recinzione perimetrali, per poi procedere rapidamente agli scavi per fondazioni, pavimentazioni, pilastri, eccetera, fino a completarli con gli allacciamenti idrici ed elettrici.
I Militari si sono accorti che all’ interno di uno di questi terreni vi erano lavori in corso. Quindi, identificato il proprietario, nonché committente del cantiere, hanno verificato che lo stesso non aveva alcun titolo per procedere all’ edificazione sul suolo.
Pertanto hanno proceduto a sottoporre a sequestro penale preventivo la porzione di particella catastale interessata dai lavori, della superficie di 500 metri quadri. All’ interno di questa, su un’ area di m 13×13, era stato effettuato uno sbancamento con preparazione per il getto di un solaio in calcestruzzo, sostenuto da travetti e pignatte in laterizi.
Lungo il perimetro, invece, era stato innalzato un muro in mattoni di cemento vibro compresso alto due metri, con un unico accesso chiuso da un cancello in metallo zincato.
Il proprietario del terreno, nonché titolare del cantiere abusivo, F.R. di anni 36, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Brindisi per realizzazione di intervento edilizio in assenza del prescritto permesso di costruire, ai sensi dell’ art. 44, comma 1, lett. b) del Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 (“Testo Unico dell’ Edilizia e Urbanistica”). Per tale reato è prevista la pena dell’ arresto fino a 2 anni con un’ ammenda da 5.100 a 51.000 euro.