Impianto Edison, Amati: “Se la diversa localizzazione non è una scusa, un mese per offrire l’alternativa. Non facciamoci inquinare dall’arretratezza”
BRINDISI – “Se la diversa localizzazione del progetto Edison non è una scusa, penso che un mese sia sufficiente per indicare un’alternativa tecnicamente plausibile. Su questo punto si metta dunque a lavoro il Comune, consultando gli operatori portuali, e ci faccia sapere. Non consentirò che Brindisi continui a farsi inquinare dall’arretratezza, rinunciando a tecnologie produttive pulite”.
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, con riferimento al progetto Edison di deposito costiero di gas naturale liquefatto (LNG).
“Sono certo che questa volta non sarà così, ma ciò che è successo in passato serve a stare in guardia. Chissà quante volte, infatti, abbiamo sentito che il problema non era il progetto ma la localizzazione, nascondendo in realtà una notevole contrarietà a programmi di sviluppo, anche se con oggetto verde e di economia circolare.
L’elenco dei “no” a gasdotti, impianti di trattamento rifiuti, depuratori ecc., formulati sempre sulla base di una localizzazione che chissà perché non è mai quella giusta, impone attenzione proprio nella fase di avvio del procedimento, così da evitare che i nodi vengano al pettine quando è troppo tardi.
So benissimo che i fronti problematici rispetto alle nuove opere sono di natura diversa. Ci sono infatti le fonti critiche utili a migliorare le iniziative, sempre ben accette, e quelle che per motivi di lotta politica pensano al mondo come un luogo ove imporre le proprie visioni o modelli di sviluppo, utilizzano il dibattito sulle opere per prendere visibilità politica.
Ebbene, sul progetto Edison facciamo in modo che prevalgono le critiche utili a migliorare i programmi industriali, perché alle critiche con la pretesa di modellare lo sviluppo per imporre visioni abbiamo già dato abbastanza in termini di perdita di occasioni”.
Fabiano Amati, Consigliere regionale Pd