BRINDISI – Si sapeva, era un match ampiamente alla portata per l’Happy Casa Brindisi quello valevole per la seconda giornata di campionato, in cui i biancoazzurri affrontavano la Virtus Roma degli ex Bucchi e Campogrande.
I capitolini facevano visita a Brindisi con la pesante assenza di Chris Evans, al quale in settimana è stata riscontrata la rottura del tendine d’Achille (i migliori auguri di pronta guarigione all’ala vista a Gran Canaria e Monaco, che si proponeva come uno degli elementi più interessanti del campionato), ma hanno pagato, nelle primissime battute dell’incontro del PalaPentassuglia, anche gli acciacchi di Dario Hunt ed una serata piuttosto complessa da parte del proprio capitano Tommaso Baldasso, molto impreciso al tiro e mai entrato in partita.
Se a questo si aggiunge anche un Anthony Beane evanescente e molto discontinuo (disordinata ed imprecisa la guardia da Southern Illinois, nei radar biancoazzurri in estate) ed il confronto, impietoso, tra i punti degli uomini in uscita dalla panchina (38-17 per i padroni di casa), il successo di Brindisi (ampio 92-67 finale), si spiega facilmente.
Happy Casa che ha tirato meglio dal campo (50% da 2, 42.3 % da 3), ha preso più rimbalzi degli avversari, ha recuperato più palloni, è andata in lunetta per ben 25 volte, al cospetto dei soli 10 tentativi della Virtus ed ha dimostrato, sin da subito, più energia, intensità e voglia di portare a casa i due punti dopo il KO di Venezia contro la Reyer.
Il match gira nel secondo quarto, dopo i primi 10’ in cui l’Happy Casa aveva provato a mettere distanza tra sé e gli avversari con 3 canestri dalla lunga distanza di Harrison. E’ proprio la guardia da Anchorage a scavare il solco, trovando soluzioni in penetrazione tra le larghe maglie della difesa capitolina ed imbucando la tripla che spedisce Roma ad un pesante -20. In precedenza, Brindisi si era aggrappata alle volate in contropiede di Thompson ed all’ottimo Gaspardo (9 punti nel secondo quarto per l’ex Cremona e Pistoia), che, assieme a Willis, lavora bene a rimbalzo offensivo, dando il largo all’Happy Casa.
Secondo tempo in cui Brindisi amministrava il corposo vantaggio accumulato nei primi 20’ di gioco, con Perkins che riusciva a farsi trovare pronto negli appoggi sotto le plance, servito in posizione profonda dai suoi compagni ed abile nello sgomitare sotto canestro. A nulla serviva la zona ordinata da coach Bucchi, con Thompson che infilava, indisturbato, due triple piedi per terra che valevano il + 25 per Brindisi poco prima della sirena del terzo quarto. Ultimo quarto in cui Roma cercava di rendere meno pesante lo scarto, con risultati modesti, aggrappandosi a Wilson che continuava nell’opera, fine a sé stessa, di arricchimento del tabellino personale. Per Brindisi saliva sugli scudi capitan Zanelli, che con due triple conduceva con sicurezza i suoi al primo successo stagionale.
Partita in cui le forze in campo erano ben differenti, con il roster brindisino sicuramente più profondo, rodato ed in generale più avanti di condizione rispetto a quello romano.
Bisogna ripartire dai passi fatti in avanti da Gaspardo, che ha contribuito, con Harrison, a scavare il break decisivo per le sorti del match. Si è fatto trovare pronto, il 10 biancoazzurro, su entrambi i lati del campo, muovendosi bene anche nell’area avversaria, rinunciando alla dimensione perimetrale che è comunque una sua peculiarità e andando a sgomitare in area avversaria, recuperando i secondi palloni e lavorando anche bene a rimbalzo. E’ stato protagonista di quello che è stato forse il frammento più bello dell’incontro. Stoppata in area, con pallone recuperato e rapido capovolgimento di fronte, con Thompson volato a canestro ad affondare i due punti, in uno dei momenti decisivi, dal punto di vista emotivo, del duello con Roma. La coppia Zanelli/Thompson è apparsa in crescita, anche se dall’ex Leiden è lecito attendersi qualcosina in più a livello di continuità nell’arco del match. Willis e Bell si sono confermati solidi su entrambi i lati del campo, Udom ha dimostrato di poter essere prezioso nell’allungare le rotazioni durante la stagione.
Appuntamento per domenica prossima, alle ore 17.30, contro Reggio Emilia, in un match impegnativo (che si giocherà alla Unipol Arena di Bologna), che costituirà già un bel test per le ambizioni dell’Happy Casa. Gli uomini di coach Martino sono reduci dalla bella vittoria di Trento ed in generale si sono calati in una mentalità operaia, in cui abnegazione, responsabilità dei ruoli e durezza mentale sembrano poter essere la ricetta giusta per essere protagonisti di una buona stagione. Sarà molto interessante il duello tra il folletto Brandon Taylor e la coppia di guardie biancoazzurre, ma anche quello tra Bostic e Bell parte con grandi premesse. Servirà un grande impegno difensivo e provare a controllare il ritmo della partita: lasciarlo alla UNAHOTELS, con Taylor direttore d’orchestra, pronto ad armare le pericolose bocche da fuoco che Reggio schiera sugli esterni, potrebbe essere letale per l’Happy Casa.
Jacopo Lania