Brindisi Bene Comune resta un movimento immaturo, mortificando la serietà dei partner di maggioranza

BRINDISI – Sulla pagina Facebook ufficiale di Brindisi Bene Comune compare una nota di attacco al sottoscritto perché avrei insinuato il dubbio che il Sindaco abbia detto “cazzo” nel corso del Consiglio comunale tenutosi ieri pomeriggio.

Essendo un movimento politico dai modi bruschi, dal pensiero paranoide e dall’agire livoroso, non mi sorprende che ci abbiano visto malafede. Allora sgomberiamo il campo: dalla diretta streaming è inequivocabilmente percepibile la parola “cazzo”. Tant’è vero che, contattato dall’ufficio stampa del Sindaco, anche la brava e disponibile collega Francesca Cuomo – scettica sul fatto che il Sindaco avesse potuto dire la parola “cazzo” – ha dovuto con onestà intellettuale confermare che dall’audio emerge la parola “cazzo”.

Il problema non si sarebbe posto se ai giornalisti fosse stato consentito di svolgere il proprio lavoro sedendo tra le sedie destinate al pubblico, ma non è la prima volta che emerge chiaramente la mancanza di rispetto verso la categoria giornalistica locale; ci sono stati altri tentativi di tenere fuori la stampa in passato. Una vera bizzarria per un movimento che si professava facilitatore della democrazia partecipata e che nei fatti, in questi due anni, ha dimostrato di avere una visione della democrazia sui generis, ai limiti della illiberalità per toni e azioni.

Non credo sia esistito un periodo più buio per la comunicazione politica locale di quello attualmente vigente per il tramite di Brindisi Bene Comune, un movimento che nonostante costituisca praticamente la maggioranza relativa in Consiglio comunale, non ha ancora iniziato il suo processo di maturazione politica, svilendo anche il resto della maggioranza, che ricomprende partiti di caratura nazionale che meriterebbero partner più seri.