Bio-gnl dai rifiuti: un’azienda interessata a portare questo business nella Zes di Brindisi?
BRINDISI – Anche Brindisi, o meglio l’Autorità portuale, sta cercando di tirarsi fuori dalle secche economiche e occupazionali della decarbonizzazione, puntando su una diversificazione degli investimenti e degli insediamenti portuali e industriali.
Se Taranto è riuscita a piantare i semi – e vederli in molti casi già germogliare – per superare la monocultura dell’industria pesante grazie all’attenzione manicale della Regione e adesso anche del Governo, ospitando investimenti pubblici e privati per miliardi di euro, Brindisi – o meglio Patroni Griffi – sta tentando con enorme pazienza di fare lo stesso, senza l’aiuto di nessuno. Se non delle condizioni favorevoli pensate e introdotte per attirare gli investimenti nelle aree depresse. La Zes e la costituenda Zona Franca, infatti, stanno già mobilitando l’interesse di alcune aziende. Ad annunciarlo è lo stesso Patroni Griffi tramite la sua pagina Facebook.
Per la Zona Franca di Capobianco si sta lavorando a un progetto in partnership con Enel Logistics, e le prime risposte, stando a quanto pubblicato dal Presidente dell’ente portuale, non tardano ad arrivare, avendo lo stesso ospitato un’azienda interessata a investire in quell’area. Sulla Zona Franca di Capobianco l’Autorità portuale sta viaggiando da sola, evitando in questa fase di coinvolgere altri enti come il Comune, che fino a poco tempo fa aveva pensato a quell’area per un ipotetico – molto ipotetico – spostamento della Marina Militare.
Ma il nuovo business buono per l’economia portuale potrebbe essere quello del gnl. Oltre al deposito costiero che Edison vorrebbe realizzare, infatti, c’è un altro mondo inesplorato che potrebbe prendere piede grazie alla Zes.
“Pensate quanta ricchezza si potrebbe generare qui in Puglia, nelle Zes, vicino ai porti … perdipiù in modo ecologico (economia circolare e Blue economy)”, scriveva Patroni Griffi qualche giorno fa. Un indizio oggi confermato attraverso un altro post nel quale il Presidente scrive: “Zes 2. Una impresa salentina (della provincia di Lecce) vorrebbe produrre (economia circolare) bio Gnl … Eppur si muove”.
L’idea, quindi, potrebbe essere quella di ottenere dalla combustione della frazione organica dei rifiuti bio-gnl per alimentare navi e autotreni.
La visione c’è, i bastian contrari ideologizzati, purtroppo, pure. Se le istituzioni dovessero fare il proprio dovere, forse anche per Brindisi ci potrebbe essere un futuro.