Passa il consuntivo, il Sindaco: “Senza di noi si aprirebbe una crisi occupazionale”. E il M5S chiede di staccare la spina
BRINDISI – Passa con 18 voti il bilancio consuntivo 2019, ma dalla discussione in Consiglio comunale è venuto fuori un quadro drammatico.
Il disavanzo di bilancio si assesta attorno ai 4,5 milioni di euro e l’ente entra ufficialmente nel limbo dei Comuni strutturalmente deficitari.
Chi ventilava l’ingresso del M5S in maggioranza, dopo il duro discorso del consigliere pentastellato Serra, si è dovuto ricredere. Serra ha esplicitamente chiesto al Sindaco di fare un passo indietro e non proseguire fino al termine del mandato.
Nel suo intervento ha evidenziato “aspetti molto gravi” nella gestione della Brindisi Multiservizi, come il fatto che continuino a instaurarsi contenziosi tra l’ente e la partecipata, che la BMS non abbia versato gli introiti dei parcheggi, che manchi ancora un piano industriale.
Rispetto alle Farmacie comunali, invece, Serra ha sottolineato irregolarità quali l’esistenza di un canone di locazione non determinato nell’importo e comunque non versato. Da questa serie di osservazioni è discesa la conseguente domanda rivolta al Sindaco, ovvero se non sia il caso di fermarsi qui e non proseguire fino alla fine della consiliatura in queste condizioni.
Oggiano, invece, nel suo intervento ha fatto presente che il disavanzo creato dall’amministrazione Rossi ammonta già a circa 5 milioni di euro, che si aggiungono ai 52 milioni ereditati dall’attuale amministrazione. Il consigliere di Fratelli d’Italia ha osservato come nel 2018 il disavanzo fosse pari a 1,3 mln mentre nel 2019 è arrivato fino a 4,5 mln.
Molto critica anche la consigliera Lo Martire, che ha parlato di una navigazione a vista, senza una visione di futuro, senza il rispetto dei richiami del dirigente e dei revisori. La consigliera di opposizione ha chiesto poi se la transazione tra BMS e Comune, che ha portato alla rinuncia della partecipata delle somme eccedenti che le spettavano, avrà come conseguenza che tali somme saranno da considerarsi debito del Comune o pregiudizio per la BMS.
A questi rilievi ha risposto il Sindaco, che ha giustificato il pesante disavanzo emerso dal rendiconto 2019 con “il bombardamento di debiti fuori bilancio” piovuto sull’amministrazione, per una cifra pari a 3,4 mln. Ma soprattutto lo ha giustificato con l’aumento dell’attività di riscossione, che ha comportato un incremento della spesa per il pagamento dell’aggio, la quale, poiché non coperta, si è trasformata in debiti fuori bilancio verso Abaco per una somma pari a 600.000 euro; insomma, più incentivi la riscossione, più paghi di aggio.
Per questo motivo il Sindaco ha salutato favorevolmente l’aggiudicazione della gara per la riscossione dei tributi, che comporterà un abbattimento del 31% dell’aggio. Ma soprattutto il Sindaco, nonostante i problemi di spesa che nell’immediato comporterebbe l’incremento dell’attività di riscossione, ha preconizzato grandi benefici da tale nuovo approccio da qui ai prossimi 4-5 anni, perché tale cambio di passo produrrà un abbattimento del fondo crediti di dubbia esigibilità, quest’anno pari a 11 mln di euro. La grandezza della cifra, ha spiegato il Primo cittadino, riviene dall’enorme mole di residui attivi ereditata, frutto dell’incapacità di riscossione.
“Abbiamo 149 mln di residui attivi – ha affermato Rossi – a fronte di 42 mln di residui passivi. Vuol dire che il Comune paga i debiti ma ha una mole impressionante di crediti non riscossi”.
Rossi si è soffermato poi sulle ragioni alla base delle mancate offerte a seguito della pubblicazione del bando di alienazione dei locali commerciali, riconducibile a fitti molto bassi che rendono più conveniente restare in affitto piuttosto che acquistare l’immobile. Per questo il Comune sta adesso adeguando i fitti ai valori di mercato, anche perché alcuni erano fissati a poche decine di euro; un aspetto che secondo Rossi dovrebbe far riflettere.
Rispondendo alla sollecitazione di Serra di staccare la spina all’amministrazione, Rossi ha risposto che lasciare spazio a una gestione non politica comporterebbe ad esempio un taglio sui servizi sociali, con annessi problemi occupazionali.
“Stiamo navigando a vista – ha dichiarato Rossi -, non ho paura di dirlo. Ma le nostre priorità sono la salvaguardia del welfare e delle partecipate. Ai cittadini che si lamentano per la mancata manutenzione delle strade e dell’illuminazione rispondo che hanno ragione, ma non c’è la capacità finanziaria per affrontare adeguatamente questi servizi”.
E tra qualche giorno sarà già tempo di approvazione del bilancio previsionale. E il livello di tensione sarà ancora più alto.