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Emiliano non ha più alibi: se ama davvero Brindisi, lo scopriremo molto presto
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Emiliano non ha più alibi: se ama davvero Brindisi, lo scopriremo molto presto

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BRINDISI – Di tutto quello che dice Michele Emiliano, bisogna fare la tara: perché il governatore, come tutte le persone estremamente passionali, spesso straparla. Però di certo non è un ciarlatano, anche se a Brindisi in molti – dopo questi 5 anni – pensano che lo sia. E allora forse non è vero che abbatterebbe a mani nude i muri o che si farebbe ammazzare per questa città, come da lui affermato con folklore nell’ultimo comizio in Piazza Vittoria, ma vogliamo credere che dietro quella teatralità, dietro quelle scuse, dietro quella richiesta di ottenere una seconda possibilità, ci sia la genuina voglia di riscattarsi di un uomo che a questa comunità deve tanto sotto l’aspetto della crescita umana e professionale.

I brindisini, giustamente, non gli hanno voluto concedere ancora credito e gliel’hanno fatta pagare, infliggendogli una sconfitta elettorale sonante. Un ceffone del quale Emiliano, da persona sensibile e attenta alla ‘pedagogia’, saprà trarne insegnamento ed ulteriore motivazione. Anche perché gli alibi sono terminati. Nei prossimi 5 anni, infatti, non dovrà preoccuparsi oltremodo di gestire i bacini elettorali lottizzando politicamente la Puglia a discapito della buona politica e della buona amministrazione. Già, perché Emiliano ha scientemente preferito spendere energie e risorse su altri territori che gli potevano garantire maggiore ritorno elettorale e migliori equilibri politici in seno alla maggioranza. Distratto dall’esigenza di farsi rieleggere alla fine del mandato appena concluso, infatti, il governatore non ha evidentemente avvertito la necessità di supplire alla carenza di rappresentanza della quale Brindisi ha sofferto, preferendo invece inseguire ogni iniziativa e richesta arrivasse dagli altri rappresentanti territoriali, di fatto perpetrando un danno inestimabile a Brindisi, la città che sostiene di amare. Un amore che Emiliano, come abbiamo ricordato più volte, ha dimenticato di nutrire quando ha lasciato Brindisi fuori  dall’enorme torta del Patto per la Puglia, o quando non ha avvertito l’urgenza di dedicare alla formazione brindisina la stessa attenzione garantita economicamente alle altre sedi universitarie. Salvo poi riempirsi la bocca dell’antimafia brindisina, della sete di legalità che tracimava dagli studenti brindisi quando lui lavorava a Brindisi, della militanza politica al servizio del bene comune. E come crede Emiliano che tutto ciò possa essere preservato e coltivato senza un sostegno all’università e alla cultura brindisina, senza lavorare per un loro futuro?

Per farla breve: se amore è, in questi 5 anni è stato decisamente un amore malato, con venature di sadismo.

Ed a proposito di amore e di alibi, Emiliano non potrà più tirare fuori la storiella dei sindaci che non gli passavano la palla, dato che adesso ne ha trovato uno, Riccardo Rossi, che la passa sempre a lui. Emiliano ha dimostrato di gradire molto questo approccio, facendo pubblicamente outing e dichiarando il suo amore per quel Sindaco così buono e bravo con il quale si possono fare “cose da pazzi”.

Allora, non chiediamo ad Emiliano cose da pazzi, né di mettere a repentaglio la propria vita, ma esigiamo una normale attenzione verso questa città. Ovvero quello che non abbiamo ottenuto durante il suo primo mandato da Presidente della Regione.

Non risulti una richiesta banale, perché nel nuovo quadro politico-amministrativo, Brindisi è – se possibile – messa ancora peggio di prima: senza consiglieri regionali, nemmeno di opposizione; con un solo parlamentare, di opposizione. Ma soprattutto con una enorme torta di finanziamenti da dividere, che certamente, per sani appetiti, ambizioni personali e senso di appartenenza, sarà contesa dai rappresentanti politici della provincia. E qualche avvisaglia si è già registrata nelle settimane precedenti, purtroppo.

Il PD e la sinistra brindisina in generale, probabilmente intimoriti e preoccupati per la situazione venutasi a creare, da ieri, tramite alcuni propri rappresentanti locali, stanno avanzando al governatore – attraverso sollecitazioni all’opinione pubblica – la richesta di concedere a Carmelo Grassi un posto in Giunta. Una richiesta che se accolta farebbe certamente piacere alla città, ma che onestamente non sposterebbe di molto il problema di fondo, che consiste in una scarsa rappresentatività della classe politica brindisina, dovuta ad un’atavica debolezza del PD brindisino che non è possibile risolvere in poco tempo, tantomeno piazzando la bandierina Grassi in Giunta per colmare quel vuoto. Una voragine, più che un vuoto, legata al fatto che Brindisi non rappresenta da lustri l’epicentro della politica provinciale. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che i politici della provincia riescono ad ottenere nel capoluogo anche 1.500 voti, mentre i candidati di Brindisi, in provincia, continuano a raccogliere le briciole. Stessi problemi non li avvertono gli altri capoluoghi di provincia, per esempio.

E dunque serve altro, come ad esempio instaurare un rapporto con un politico influente e competente come Fabiano Amati, capace di portare avanti – se solo lo volesse e lo volessimo – le titaniche sfide che attendono Brindisi. Ma soprattutto serve l’amore incondizionato di Emiliano per questa città, i cui problemi – apparentemente – ha aggirato, evitato come la peste, spesso defilandosi e lasciando la città in balia delle sue divisioni dilanianti.

Se dovesse fallire anche questa seconda opportunità, allora avrebbero ragione quelli che sostengono malignamente che Emiliano, in fondo in fondo, ha lasciato professionalmente Brindisi portandosi appresso un sentimento di risentimento verso la città.

Ci smentisca tutti, Presidente. Citando una canzone di Fedez: non ci lasci con l’amara constatazione “Pensavo fosse amore invece eri un’escort”.