INTERVISTA – Serra (M5S): “I soldi per la litoranea e il Tommaseo dal Recovery Fund, ma servono progetti esecutivi entro ottobre”
BRINDISI – Forse si è riusciti a trovare il canale giusto per far confluire su Brindisi le necessarie attenzioni che merita un territorio che sta velocemente naufragando. A trovare il grimaldello giusto potrebbe essere stato il consigliere comunale del M5S Gianluca Serra, che dopo aver intessuto negli scorsi mesi un’interlocuzione con il viceministro del Mit Cancelleri per rappresentargli il dramma vissuto dal porto di Brindisi, lo scorso 3 agosto è riuscito ad ottenere un incontro in videoconferenza con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Turco, ovvero quel personaggio che sta veicolando su Taranto – assieme allo stratega Emiliano – centinaia di milioni di euro. Insomma, là dove non sono riusciti il Sindaco, i rappresentanti istituzionali regionali e i parlamentari di Pd e M5S, sembra essere riuscito il consigliere comunale Gianluca Serra.
Serra, finalmente Brindisi è entrata nell’agenda del governo tramite il Sottosegretario Turco. E’ la volta buona per firmare il Contratto Istituzionale di Sviluppo e farsi finanziare i progetti pensati dal Comune e dal precedente Governo giallo-verde?
“Molte delle idee partorite dall’Amministrazione comunale sono idee di progetto o progetti preliminari. Il precedente Ministro per il Sud Barbara Lezzi si era già spesa per dare una mano affinché si avviassero progettazioni operative per il Cis. Caduto il primo governo Conte, sembrava che tutto si fosse fermato. Dal canto nostro abbiamo sollecitato i parlamentari del M5S per riattivare il Cis per Brindisi e Lecce, e credo si sia mosso anche il Pd. Riguardo il Partito Democratico, c’è stato l’intervento del nuovo Ministro per il Sud Provenzano, che ha coinvolto Invitalia per finanziare la progettazione esecutiva degli interventi immaginati per Brindisi, in modo tale da renderli finanziabili e cantierabili. Ovviamente, essendo il Sottosegretario Turco a occuparsi dei Cis nel Mezzogiorno per conto del Presidente Conte, abbiamo sollecitato più volte un’interlocuzione con lo stesso, e il 3 agosto siamo riusciti a conferire con lui tramite una videocall, attraverso la quale abbiamo fatto il punto della situazione. E’ emersa la possibilità di far arrivare a Brindisi finanziamenti rivenienti dal Recovery Fund e, dopo l’incontro tra il Sindaco Rossi, Conte e Turco credo si sia arrivati al dunque. Adesso serve una richiesta ufficiale dei due sindaci e dei due presidenti della Provincia di Brindisi e Lecce indirizzata al Presidente del Consiglio per la riattivazione dei Cis. A quel punto, credo che l’incontro preliminare alla sottoscrizione dei Cis potrebbe realizzarsi anche entro la fine di questo mese”.
Tutto deve essere pronto entro ottobre…
“Sì, bisogna essere molto rapidi, perché il Governo dovrà presentare all’Europa i progetti rientranti nel Recovery Fund entro ottobre. Se non si dovesse riuscire con i tempi, bisognerebbe allora trovare altri canali di finanziamento per il Cis di Brindisi e Lecce. Al momento, Lecce è messa meglio di noi, perché ha prodotto progetti operativi”.
Quali progetti sono da considerarsi prioritari e finanziabili su Brindisi?
“Che io sappia, si sta optando soprattutto per interventi sulla litoranea con l’installazione dei frangiflutti e per il recupero del Tommaseo”.
I fondi che arriverebbero dal Recovery Fund escluderebbero quelli provenienti dal Just Transition Fund?
“Se intendiamo utilizzare i fondi del Just Transition per convertire Cerano a gas, non abbiamo capito niente. La riconversione per la quale servono finanziamenti è quella economica, quella che consente di implementare il modello di sviluppo di Brindisi, con investimenti su nuove economie; ed è qui che intervengono i finanziamenti del Recovery Fund”.
Però anche dal M5S regionale arrivano sollecitazioni ad usare i fondi del Just Transition per decarbonizzare una multinazionale come l’ex Ilva…
“Sì, ma lì c’è un orientamento strategico per interventi mirati tesi alla decarbonizzazione di Sulcis e Taranto, soprattutto alla luce della notevole riduzione dei fondi messi a disposizione dal Just Transition. Per noi sarebbe prioritario accedere alla grossa fetta del Recovery Fund, perché è un fondo più ricco rispetto a quello previsto dal Just Transition. Poi, se dovessero arrivare anche questi altri fondi, tanto di guadagnato ovviamente”.
In merito allo stallo sulle opere portuali, invece, qual è la posizione del Governo?
“Quando il Sottosegretario Turco verrà per l’incontro preliminare alla sottoscrizione del Cis, si discuterà anche della situazione del porto di Brindisi in modo da imprimere un’accelerata. Un primo tassello in tal senso potrebbe arrivare dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, così come dal DL Semplificazione. E poi un’altra grande accelerata dovrebbe essere impressa con la realizzazione della vasca di colmata, dato che i risultati delle caratterizzazioni sono stati inviati al Ministero e non sarebbero state registrate variazioni degli inquinanti rispetto ai dati già in possesso. D’altronde, ci vogliono secoli perché si disinquinino aree che hanno ospitato investimenti della chimica.
Ho registrato una grande preoccupazione del Sottosegretario Turco per la situazione del porto di Brindisi – conclude Serra -, anche perché ogni volta che chiediamo maggiore attenzione per Brindisi, viene tirato fuori il fatto che esistono circa 80 milioni di euro di fondi Fesr 2014-2020 per le opere portuali brindisine, in particolare per gli accosti di San’Apollinare, per i dragaggi, per la vasca di colmata. Ecco, la preoccupazione del Governo è che quei finanziamenti vengano persi”.