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Elezione del nuovo Presidente della Camera di Commercio: in pole D’Amore
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Elezione del nuovo Presidente della Camera di Commercio: in pole D’Amore

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BRINDISI – È stato convocato per il 1° settembre il consiglio della Camera di Commercio di Brindisi.

Obiettivo: procedere alla elezione del nuovo Presidente dell’Ente che, dopo la scomparsa prematura di Alfredo Malcarne, dovrà guidare la Camera di Commercio di Brindisi e cercare di tutelare il territorio e le aziende nella fase di accorpamento con la Camera di Commercio di Taranto.

La data delle elezioni è stata stabilita durante l’ultima riunione del Consiglio Camerale, che per legge deve eleggere il nuovo Presidente entro 30 giorni dalla scomparsa di Malcarne.

Ad oggi non ci sono candidature ufficiali, se pure molti ritengano che il nominativo più probabile sia quello di Antonio D’Amore, Presidente della Confesercenti di Brindisi ed in possesso della necessaria esperienza per prendere le redini e portare avanti il lavoro a difesa della Camera di Commercio di Brindisi.

D’Amore, infatti, oltre ad essere componente della Giunta dell’Ente, è il Presidente dell’Azienda Speciale ISFORES e siede in Consiglio in rappresentanza del settore Commercio e Turismo, gli stessi settori rappresentati dal Presidente Malcarne. Inoltre, pur essendo uno dei consiglieri più giovani, è da molti anni in prima linea nella difesa delle imprese del territorio, può vantare una pluriennale esperienza nella Giunta della Camera di Commercio e gode della stima delle Associazioni di Categoria che compongono il Consiglio della Camera di Commercio.

L’elezione del nuovo Presidente sarà comunque temporanea (15 giorni circa) a causa di quanto stabilito dal Governo con l’ultimo Decreto “Agosto” che, in vista dell’imminente accorpamento con Taranto, stabilisce il commissariamento dell’ente già a partire dalla metà di settembre.
Pur tuttavia, proprio nella giornata di ieri la Commissione Bilancio del Senato ha approvato un primo emendamento che farebbe slittare gli accorpamenti al 30 di Novembre (e con essi il commissariamento), riaccendendo le speranze di poter salvare l’Ente Camerale brindisino, anche in virtù di una acclarata situazione di difficoltà economica del nostro territorio.