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D’Amore sull’accorpamento della Camera di commercio di Brindisi con quella di Taranto
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D’Amore sull’accorpamento della Camera di commercio di Brindisi con quella di Taranto

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BRINDISI – L’accorpamento della Camera di Commercio di Brindisi con l’ente di Taranto è l’ennesimo schiaffo ad un territorio che negli ultimi 10 anni ha visto mortificare la sua storia e la dignità dei suoi cittadini.
Come anticipato dall’ADOC Brindisi, con il decreto Agosto, il governo PD-5S ha di fatto cancellato ogni speranza ed ogni battaglia giudiziaria che la Camera di Commercio di Brindisi ed il Presidente Malcarne hanno portato avanti per quasi 2 anni e nel silenzio più totale delle istituzioni locali, partendo dal Comune di Brindisi che, di questo governo nazionale, è espressione diretta.
Continuare a svendere il territorio per assecondare esigenze ed interessi personali di pochi o che si venga a Brindisi da fuori città solo con l’intento di fare becera speculazione  non è più ammissibile. Il territorio ha bisogno di cambiare rotta, di un nuovo progetto economico e sociale, di sbloccare i vincoli burocratici e la conflittualità tra istituzioni che oggi bloccano nuovi investimenti, ma anche il normale utilizzo delle infrastrutture esistenti, impedendo alla nostra economia di ripartire. Per questo motivo la Confesercenti Brindisi sta avviando una campagna di sensibilizzazione di tutte le associazioni attive sul territorio e presenti in Camera di Commercio. Se non possiamo salvarne il nome, tutti insieme possiamo ancora salvarne funzioni e servizi, nell’interesse prima di tutte le imprese presenti e poi dell’intero territorio.
La sfida di un accorpamento con Taranto si sarebbe potuta evitare se il Governo Conte non avesse deciso che Brindisi è un territorio sacrificabile. Oggi però, tutti insieme, possiamo ancora trasformare questa ennesima sconfitta delle nostre istituzioni locali in un occasione per fare sistema, per riaffermare l’importanza strategica della nostra città, per condividere con i cugini tarantini l’esigenza di continuare a valorizzare i nostri rispettivi territori, condividendone le similitudini ma senza dimenticare le nostre rispettive storie.

Comunicato Antonio D’Amore