Bram Sport su ripresa attività sportiva: “Ci saranno maggiori costi? Chi garantirà la sicurezza? Si organizzi un incontro”
BRINDISI – Era un lunedì 29 agosto del lontano 2016 quando nella sala “Marino Guadalupi” di Palazzo di Città furono invitate tutte le associazioni sportive della città di Brindisi a discutere e proporre soluzioni tutte insieme prima dell’inizio dell’anno sportivo.
Nubi nere si aggiravano, legate soprattutto alla questione ticket, pagamenti e reale possibilità di fruire degli impianti sportivi della città, già all’epoca in condizioni di degrado e incuria.
Fu a mia memoria l ultima volta in cui sono state richieste soluzioni e proposte da parte di chi realmente conosce le problematiche e le difficoltà quotidiane per provare a coinvolgere i ragazzi e gli adulti in genere in una sana attività sportiva.
Sono passati gli anni, gli impianti sono sempre più vecchi e abbandonati, sono cambiati solo sulla carta i gestori ma le facce che vediamo a cura e custodia sono sempre le stesse, sono arrivate nuove promesse (new Arena) ma chissà quando e chi potrà vederne i benefici.
Soprattutto è arrivato il 2020, con l’emergenza covid e i ragazzi e gli sportivi chiusi nelle proprie case, tra paure e timori e zero attività sportiva, che invece tanto avrebbe portato benefici soprattutto a livello mentale e di stress.
Nessun avviso arrivò a marzo alle varie associazioni assegnatarie degli impianti sportivi da parte delle istituzioni, nessuno stop ufficiale , nessuna comunicazione mentre le scuole e gli impianti venivano chiusi provvisoriamente per 15 gg….termine poi prorogato.
Solo a meta maggio circa una email degli uffici comunali avvisava che chi avesse avuto intenzione di riprendere le attività avrebbe dovuto comunicare con l’ ufficio competente le modalità.
Poi come se nulla fosse il solito bando per l affidamento delle strutture x l anno 2020/2021 con solo un piccola nota in aggiunta.
Un semplice invito a rispettare le linee guida delle federazioni di appartenenza … Nessun aiuto, nessuna condivisione dei problemi, nessun supporto normativo o igienico sanitario.
Chi si preoccuperà della igienizzazione degli impianti? I custodi saranno sottoposti periodicamente a tampone? Quali strutture sono realmente a disposizione? Chi si preoccupa di interfacciarsi con le autorità scolastiche (presidi) per gli orari di disponibilità pomeridiana delle palestre? Ci saranno maggiori costi per fascia oraria?
Tanti dubbi che si aggiungono all’incertezza sanitaria in cui viviamo, tra paure di nuovi lockdown, di ragazzi chiusi in casa davanti a TV, telefonini, videogiochi…
Quale futuro?
Potremo riprendere in sicurezza le attività sportive?
Un incontro via Skype, Team, qls programma di video chat tra i vari responsabili sportivi della città e le istituzioni secondo noi sarebbe stato utile e semplice da realizzare, nell’interesse e per il bene comune.
Comunicato Bram Sport