L’ennesima occasione sprecata
BRINDISI – C’è preoccupazione all’interno della maggioranza, su più fronti. Intanto per i conti pubblici disastrati, che consigliano al dirigente ai Servizi finanziari di non firmare impegni di spesa prima dell’approvazione del bilancio previsionale. Una situazione di impasse che sta creando frizioni, sfociate già nell’irrituale ordinanza contingibile e urgente emanata dal Sindaco per prorogare i servizi sociali esternalizzati.
Proprio per questa situazione, si sta vagliando l’ipotesi di portare in Consiglio comunale l’approvazione del bilancio previsionale già a fine mese invece che a settembre. Anche se, temporeggiare potrebbe garantire all’Amministrazione scelte più serene qualora dovessero arrivare gli auspicati aiuti da parte del Governo. Ma ci potrebbe essere anche un altro motivo per anticipare il voto: se a Rossi dovessero mancare i numeri e dovesse cadere entro il 27 luglio, si andrebbe a votare già a settembre. Chi avrebbe voglia di fare campagna elettorale in estate, con le regionali di mezzo?
Sono solo elucubrazioni, certo, ma arrivati a questo punto, la battaglia si gioca anche sui nervi. Gli stessi che stanno iniziando a saltare all’interno del PD, con alcuni componenti che starebbero sempre più mostrando segnali di insofferenza verso alcune scelte amministrative, verso alcune fughe in avanti, ma anche nei confronti dell’azione di due settori nello specifico, ovvero i Servizi finanziari e l’Urbanistica, con dirigenti e assessori al ramo finiti nel mirino.
La difficoltà di controbilanciare il potere dell’apparato tecnico-dirigenziale è un problema atavico, che la Sindaca Carluccio aveva provato ad affrontare contrapponendo un suo staff e ruotando i dirigenti sin da subito. L’intuizione, seppure ammirevole e coraggiosa, non produsse i risultati sperati, anzi. E non aveva tutti i torti la Carluccio quando affermava di aver pagato la scelta di provare a mettere le redini ad alcuni dirigenti.
Accanto a questo, però, per non perdere di mira la realtà va ricordata la pochezza politica dell’azione amministrativa della Sindaca e della sua squinternata squadra di governo.
Tant’è, il Sindaco Rossi ha preferito dotarsi di uno staff che si occupasse solo della comunicazione e della sua agenda personale. Una scelta che non ha comunque sortito gli effetti sperati, dato che proprio a livello comunicativo il Sindaco e la sua Giunta risultano parecchio deficitari.
La scollatura tra Rossi e la città, d’altronde, è evidente: rapporti tesi con Confindustria, con l’Autorita portuale, con i sindacati, con le categorie sociali, l’isolamento politico subito in occasione della vicenda Eni-Versalis sono solo alcuni esempi di una empatia mai pienamente sbocciata con la cittadinanza.
Tutto ciò, nonostante una stampa tutto sommato benevola, mansueta, che certamente non incide sull’opinione pubblica. Gli editoriali latitano ed evidentemente tra i giornalisti locali c’è poca voglia di esporsi. E quei pochi che azzardavano fare opinione, sono stati anche loro risucchiati nel grigiore della cronaca.
Ma in fondo, anche l’opposizione è stata benevola con Rossi, tra Forza Italia particolarmente silente nelle ultime settimane, Ciullo tendenzialmente innocuo, la Lega con una linea morbida, un Oggiano ultimamente distratto dalla ricerca di una candidatura come consigliere regionale (o chissà, come Sindaco alla prossima tornata) e un Movimento 5 Stelle brindisino che punta su un’opposizione tecnica e non populista.
La maggioranza che si appresta a virare al giro di boa appare visibilmente fiaccata dagli insormontabili problemi di bilancio, dal Covid, dalle faide interne e da una mai sbocciata ‘simpatia’ tra Brindisi Bene Comune e il PD.
La sensazione è che al di là di quanta vita resti a questa consiliatura, la città si trovi davanti all’ennesima occasione sprecata. Forse la più ghiotta degli ultimi anni.