BRINDISI – A seguito del ping-pong mediatico di questi giorni che ha visto coinvolta la mia Associazione, mi sembra doveroso fare chiarezza su alcuni punti fondamentali. La petizione da me voluta e sottoscritta da altri 32 musicisti risedenti a Brindisi non era affatto una polemica ma aveva come scopo quello di fare uscire queste persone dall’invisibilità alla quale sono costrette. Il documento presentato all’Amministrazione Comunale non aveva alcun altro fine se non quello di considerare questi musicisti nelle manifestazioni presenti e future, soprattutto quando il COVID 19 la fa ancora da padrone, riducendo all’osso le esibizioni artistico culturali private e pubbliche. Lo scritto non presentava nessuna accusa né menzione di danaro. Anzi, era riportato che precedenza doveva essere data a coloro che hanno come solo mezzo di sostentamento proprio la musica o lo spettacolo. Ecco perché non è contestabile che alcuni musicisti siano andati a chiedere assistenza economica al Comune ma è opinabile che gli stessi si siano presentati come i soli a Brindisi e che chi di competenza abbia preso per buono ciò che gli veniva detto, permettendogli di perseguire solo ed esclusivamente i loro scopi. Gli stessi hanno ammesso in conferenza stampa di aver incluso nella loro richiesta solo quelli che, appunto, già si esibiscono abbondantemente mentre chi doveva accogliere la nostra istanza è rimasto indifferente davanti a 33 firme e ai nostri innumerevoli solleciti di attenzione anche quando vi era il tempo utile per porre rimedio a questa leggerezza. Hanno preferito andare avanti con tutto quello che poi ne è conseguito e che nessuno di noi poteva prevedere. Ovviamente ognuno poi si assuma la responsabilità delle proprie azioni e delle proprie scelte. La mia richiesta è stata presentata al Comune e protocollata come si doveva. Vista l’indifferenza, varie
e: mail si sono poi susseguite per cercare di essere auditi, indirizzate al Sindaco, alla Fondazione Nuovo Teatro Verdi, all’assessore Oreste Pinto ed all’Ufficio Stampa del Comune di Brindisi. Volevamo presentare le nostre istanze nei tempi e luoghi dovuti, senza nulla a pretendere preventivamente rispetto alle nostre proposte. Sarebbe stato come se in guerra avessimo reclamato la vittoria dei territori senza combattere e senza concordare. L’unica cosa che abbiamo ottenuto è stata una convocazione per il pomeriggio del 23 Luglio, quando nella mattinata dello stesso giorno era stato ufficialmente presentato il palinsesto delle attività artistico-musicali estive che escludeva la nostra Associazione. A quel punto non ho ritenuto di alcuna validità l’appuntamento a noi riservato e, pertanto, abbiamo declinato formalmente l’invito. La lista dei firmatari non include chi fa parte della cerchia di coloro che a Brindisi riescono ad esibirsi ma, se qualcuno di loro è riuscito in qualche modo ad inserirsi in un evento comunale, buon per lui. Questo non inficia assolutamente lo scopo della nostra azione che è quello, ripeto, di far uscire dall’anonimato questi altrettanto validi musicisti per i quali non ritengo giusta una partecipazione solo marginale e circostanziale. Ecco perché continueremo a portare avanti quello che è lo spirito di questa Associazione, cercando di dare a tutti lo spazio che meritano.
Per una maggiore trasparenza e a fronte di una valida ragione, si può richiedere di visionare tutta la corrispondenza che riguarda l’argomento in oggetto.
Sperando di aver chiarito in modo esaustivo e definitivo la questione, mi auguro che le nostre future richieste siano prese in debita considerazione, evitando inutili e soprattutto sterili e fastidiose polemiche che alterano la genuinità delle nostre proposte.
Umberto de Vitti
Presidente dell’Associazione “Il Curro”