Home Politica Chiudete tutto: maggioranza senza numeri (o almeno, così credeva), Cellie sveste i panni di Presidente e lancia l’allarme ai suoi. Alla fine si trova un ulteriore consigliere…a lavoro
Chiudete tutto: maggioranza senza numeri (o almeno, così credeva), Cellie sveste i panni di Presidente e lancia l’allarme ai suoi. Alla fine si trova un ulteriore consigliere…a lavoro
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Chiudete tutto: maggioranza senza numeri (o almeno, così credeva), Cellie sveste i panni di Presidente e lancia l’allarme ai suoi. Alla fine si trova un ulteriore consigliere…a lavoro

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BRINDISI – Forse la maggioranza dovrebbe fermarsi un momento e pensare se è il caso di proseguire ad ogni costo. Quanto è accaduto oggi in Consiglio comunale non è edificante, per usare un eufemismo. La maggioranza, infatti, a un certo punto sembrava (o almeno, così credevano i suoi rappresentanti) non avere i numeri per portare avanti la seduta e ha dovuto ricorrere a una forzatura che lascia serie perplessità sotto diversi punti di vista.

A denunciare quanto stava accadendo è stata la consigliera Carmela Lo Martire, che ha abbandonato la seduta preannunciando che avrebbe interessato chi di competenza per una serie di comportamenti a suo dire irregolari.

A cosa faceva riferimento la consigliera? A qualcosa di piuttosto antipatico, intanto politicamente. Infatti, nel corso del Consiglio ci sarebbero state delle interlocuzioni tra i componenti della maggioranza per reperire il 17esimo consigliere utile a conservare il numero legale minimo per proseguire i lavori. In verità, parrebbe esserci stato un errore di calcolo dovuto forse alla pressione e all’ansia del momento, in quanto, con il Sindaco, il numero di 17 consiglieri era già garantito.

Con l’opposizione che aveva subodorato le difficoltà della maggioranza e consequenzialmente abbandonato l’aula virtuale, comunque, nella maggioranza a un certo punto si era raggiunta la credenza che a partecipare erano rimasti solo in 16 (compreso il Sindaco), oltre al consigliere di opposizione Massimo Ciullo.

E veniamo agli aspetti a nostro avviso più scottanti. Politicamente, c’è da constatare l’attivismo (forse inopportuno) del Presidente del Consiglio Giuseppe Cellie, che nel suo ruolo da superpartes dovrebbe probabilmente evitare di sollecitare il reperimento del 17esimo consigliere mentre svolge le sue funzioni istituzionali. In quei momenti, infatti, è necessario svestire completamente i panni del componente di maggioranza per garantire l’assoluta regolarità del Consiglio comunale e soprattutto gli interessi di tutti, anche delle opposizioni.

L’altro aspetto poco ortodosso riguarda il reperimento del consigliere “aggiunto”, in quanto lo stesso, a quanto pare, si trovava sul proprio posto di lavoro.

La riflessione che sorge spontanea, allora, è la seguente: fino a che punto è giusto andare avanti? Il gioco di proseguire a qualunque costo, vale la candela?

Si dirà: è la politica. Vero, ma è il lato che meno ci piace.