BRINDISI – E’ oramai certo che il 14 settembre riapriranno le scuole.
La data di riapertura sarà uguale sull’intero territorio nazionale per tutte le scuole dell’infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo di istruzione appartenenti al sistema nazionale di istruzione, compresi i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti.
Saranno le Regioni ad adottare le determinazioni di propria competenza in materia di calendario scolastico, ferma restando la necessità di effettuare almeno duecento giorni di lezione, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.
Resta confermato anche lo svolgimento, a decorrere dal 1° settembre 2020, delle attività di integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020.
I genitori interessati si pongono tanti interrogativi a cominciare dalla concreta disponibilità dei banchi anti-covid.
Vi è il rischio, infatti, che la gara indetta per la fornitura di 3 milioni di banchi monoposto indetta dal Commissario Domenico Arcuri vada deserta.
Occorre anche affrontare altre problematiche per organizzare al meglio le lezioni, con la possibilità di sdoppiare le classi e gestirsi in autonomia per evitare assembramenti.
Lo sdoppiamento delle classi che è stato ipotizzato si può fare solo aumentando l’organico, compreso i collaboratori scolastici, per evitare assembramenti in ingresso ed uscita da scuola e garantire una maggiore pulizia degli edifici scolastici.
Con la nuova organizzazione del tempo scuola, suggerita dalle linee guida, il tempo pieno alla primaria rischia di saltare.
Affinché siano affrontate per tempo tutte queste problematiche ho inviato questa mattina al Sindaco una interrogazione consiliare con richiesta di risposta scritta per chiede quale misure intende mettere in atto l’Amministrazione Comunale per far fronte all’emergenza e se non ritiene necessaria l’individuazione di una task force che provveda a monitorare tutte le scuole della città per verificare la possibilità concreta di riavviare le attività scolastiche in assoluta sicurezza.
Ancora, se non ritiene necessario individuare da subito soluzioni alternative ove il normale svolgimento delle attività si rivelasse impossibile per problemi strutturali degli edifici scolastici, anche prevedendo l’utilizzo di edifici e luoghi diversi quali il teatro Verdi, le sale cinematografiche di proprietà dei privati, gli spazi esistenti all’interno di Palazzo Nervegna.
Il Capogruppo PRI
(Gabriele ANTONINO)