BRINDISI – In riferimento agli ultimi articoli pubblicati di recente in merito alla questione contrade, dopo numerosi incontri e colloqui intercorsi tra residenti e rappresentanti istituzionali, siamo qui a presentare una serie di proposte che riteniamo ormai imprescindibili ed improcrastinabili data la situazione già complessa delle nostre contrade, resa ancora più difficile dall’attuale emergenza sanitaria legata al COVID-19.
Pur consapevoli della volontà dell’amministrazione comunale di attuare la variante di recupero approvata dalla Regione Puglia nel lontano 2005, riteniamo che ci siano alcuni aspetti da superare per la corretta gestione delle pratiche di condono, alcune delle quali ormai vecchie di 35 anni.
Di seguito le proposte del comitato Gianbattista Schiavone che oggi è esteso ai residenti di Contrada Muscia:
– Possibilità di potersi allacciare alla rete idrica e fognaria per tutte le abitazioni che siano raggiunte dai tronconi, provvedendo quanto prima alla realizzazione delle condotte in quelle strade che ad oggi ne sono sprovviste;
– Congelamento in autotutela dei conguagli degli oneri concessori in attesa che sia approfondito il piano di recupero;
– Studio della variante di recupero per valutare opportune correzioni a quanto definisce, verificando la possibilità di avvicinare più possibile i progetti approvati alla situazione attualmente in essere;
– Ricalcolo degli oneri determinati per le opere ancora da eseguire, scorporando i fondi comunitari/regionali già impiegati per la realizzazione delle opere esistenti;
– Garantire le migliori condizioni di dilazione, personalizzando i pagamenti caso per caso in modo da non incidere troppo sui bilanci delle famiglie già colpite dalla crisi economica acuitasi ulteriormente a causa dell’emergenza sanitaria in corso; consapevoli che provvedimenti troppo onerosi sarebbero impossibili da sostenere e sarebbero controproducenti per le finanze del comune;
– Creazione di un capitolo specifico del bilancio che vincoli i fondi rinvenuti dai conguagli degli oneri, esclusivamente per l’attuazione dei piani di recupero nelle contrade;
– La discussione in merito alle contrade non deve interrompere l’iter della valutazione delle pratiche di condono che hanno già regolarizzato la propria posizione;
– Azzeramento degli interessi richiesti dal comune per errato calcolo delle oblazioni, considerando che la tardiva e molto probabilmente prescritta valutazione non costituisce colpa da parte dei richiedenti;
– In estrema ratio, nel caso in cui non fosse possibile variare i progetti di recupero, chiediamo che la questione sia demandata al PUG che potrebbe di fatto superare quanto stabilito dalle varianti.
Come sempre auspicato e dimostrato, siamo consapevoli dei nostri doveri, così come siamo consci dei nostri diritti, uno su tutti la possibilità di fruire di un bene primario quale è l’acqua.
Sottolineiamo che nelle contrade vivono nuclei familiari con evidenti difficoltà economiche e sociali che non vogliono sottrarsi alla legge ma mettersi in regola, a patto che venga data la possibilità di farlo con condizioni accettabili.
Più volte in passato abbiamo chiesto un incontro, possibilità che ci è stata preclusa per diversi motivi a volte riconducibili anche ad una sorta di muro che l’amministrazione ha costruito.
Riteniamo che sia giunto il tempo di prendere parte a questo processo di riqualificazione e siamo pronti, ancora una volta, a collaborare anche fattivamente con la struttura comunale per la soluzione di un problema che ormai si trascina da decenni.
Fiduciosi di essere presto ricevuti, porgiamo i nostri saluti.
Antimo Tateo, presidente del comitato
Valerio Stano, vicepresidente del comitato