BRINDISI – Mentre l’Italia finalmente riparte e riaprono anche i confini internazionali, le porte del Comune che restano serrate sono l’immagine plastica della democrazia sospesa ai tempi dell’amministrazione Rossi.
Si riavviano le piscine, le palestre e (a breve) financo le discoteche, ma l’attività politica dei consiglieri resta relegata a sporadici collegamenti da remoto che risentono dell’inadeguatezza della rete e non consentono il pieno esercizio del ruolo per il quale si è stati eletti.
Eppure in questi mesi Sindaco ed assessori si sono fatti riprendere in bella mostra durante riunioni (non poche) con esponenti di categorie.
Ed allora c’è da chiedersi perché le cautele del distanziamento sociale che osservano i componenti della giunta non possono essere osservate anche dai consiglieri?
Perché si continua a mantenere lontano dalla casa comunale chi è stato eletto dal popolo?
Il presidio della casa comunale da parte di alcuni (privilegiati) esponenti politici altro non è che l’icona dell’occupazione delle istituzioni da parte di una maggioranza che non riesce a declinare la parola democrazia.
Una situazione che dovrebbe destare indignazione anche da parte di quanti occupano gli scranni di sinistra dell’emiciclo consiliare la cui attività politica pare essere stata relegata ad alzare supinamente la mano e ratificare le decisioni della Giunta.
Insomma i volti nuovi e giovani che Rossi in campagna elettorale spendeva come il futuro della politica brindisina, continuano a restare schiacciati dallo strapotere della Giunta.
Chi nelle fila della maggioranza non lo comprende, evidentemente ha già deciso che il proprio impegno politico terminerà con questa giunta.
Roberto Cavalera
Capogruppo di Forza Italia