Eni Versalis, Bozzetti (M5S): “Auspichiamo incontro di lunedì sia un passo avanti per risolvere la vertenza”
BRINDISI – “L’incontro di lunedì convocato dalla Prefettura di Brindisi sulla vicenda Eni – Versalis è un passo importante e auspichiamo che attraverso la partecipazione di tutti si riesca a risolvere in modo positivo la vertenza. L’impianto, infatti, nella situazione di stallo attuale avrebbe un’autonomia di più o meno altri 7 giorni, dopodichè potrebbe essere quasi impossibile poter riprendere l’attività a pieno regime e 1500 persone, comprese quelle che lavorano nell’indotto, rischierebbero di rimanere senza un lavoro. È necessario quindi ricucire quanto prima lo strappo istituzionale e mettere la parola fine al braccio di ferro tra amministrazione comunale e azienda. Un braccio di ferro che rischia ogni giorno di più di innescare una spirale di tensione sociale che a fatica si potrebbe contenere. Come MoVimento 5 Stelle ci stiamo adoperando sin da subito e a tutti i livelli per questo, e siamo sicuri che altrettanto stiano facendo anche gli altri rappresentati istituzionali brindisini, perchè in questa delicatissima fase nessuno può permettersi di soffiare sul fuoco della tensione. Oggi in seduta congiunta delle commissioni V e VI ho sollecitato la richiesta di audizione e insieme ai presidenti Santorsola e Vizzino e al consigliere Romano abbiamo infatti deciso di attendere le risultanze del tavolo in Prefettura e riunirci giovedì prossimo, prima o dopo il Consiglio, per capire insieme il percorso condiviso che bisogna intraprendere”. Lo dichiara il consigliere del M5S Gianluca Bozzetti.
“Purtroppo, i dati pubblicati sul sito dall’Arpa – continua Bozzetti – evidenziano come ieri, nella zona del petrolchimico, sia stato registrato un valore di benzene giornaliero più alto rispetto a quello riferito al giorno in cui il sindaco Rossi ha emanato la prima ordinanza per il blocco delle attività dell’impianto di cracking. Questo, come abbiamo sempre detto e nonostante i rilevamenti rientrino comunque nei parametri di legge (anche quello di ieri), evidenzia che il problema delle emissioni riguarda tutta quell’area e non può essere imputabile ad una sola azienda. Ovviamente non è pensabile chiudere tout-court l’intera zona industriale, ma bisogna invece impegnarsi nel ricercare le cause di questi sforamenti (orari) e dell’odore acre che i cittadini continuano a sentire. Le prove di forza sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie non possiamo consentirle, così come non sono consentiti ricatti occupazionali, in un periodo di crisi economica e sociale quale quello in cui tragicamente ci troviamo a vivere non bisogna alimentare divisioni tra cittadini, ma lavorare per costruire insieme un futuro migliore per tutti. Questo è il compito della politica oggi e soprattutto degli organi di governo nazionale, regionale e comunale, noi supporteremo qualsiasi iniziativa volta ad abbattere gli inquinanti e a limitare le emissioni, così come supporteremo interventi nella direzione della chimica verde, consci però dei suoi limiti produttivi e occupazionali. Ora è necessario riunire tutte le parti in causa e trovare una soluzione che salvaguardi la salute, il lavoro e l’economia di un territorio che non può permettersi errori di valutazione così grossolani”.