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Contrabbando di sigarette: misure restrittive per 5 militari sbarcati a Brindisi
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Contrabbando di sigarette: misure restrittive per 5 militari sbarcati a Brindisi

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BRINDISI – In data odierna personale del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di
Finanza di Brindisi ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei
confronti di sei persone, cinque delle quali appartenenti alla Marina Militare Italiana.
L’ordinanza è stata emessa – il 30 aprile 2020 – dal Giudice per le indagini preliminari
del Tribunale di Brindisi a carico di CORBISIERO Marco, nato a Torino il 13/2/1976, di BEN
ABULAD Hamza Mohamed B., nato a Tripoli il 12/7/1981, di CASTIGLIONE Roberto, nato a
Taranto il 10/10/1973, di FILOGAMO Antonio, nato a Villaricca (NA) il 10/10/1976, di
MOSCA Antonio, nato a Mesagne il 13/10/1979 ed, infine, di ORTELLI Mario, nato a Napoli
il 10/5/1980.
Per la prima delle persone elencate è stata disposta la misura della custodia cautelare in
carcere, per l’ultima quella dell’obbligo di dimora, per tutte le altre la misura degli arresti
domiciliari.
Le persone attinte dai provvedimenti cautelari sono, allo stato, gravemente indiziate, a
diverso titolo e con differenti contributi, della commissione dei reati di contrabbando
pluriaggravato di tabacchi lavorati esteri e di farmaco Cialis di provenienza estera, d’imbarco
arbitrario di merci di contrabbando sulla nave militare Caprera, di peculato d’uso, di istigazione
alla corruzione, di corruzione per atti contrari ai doveri dell’ufficio ed, infine, di falso
ideologico.
I fatti di reato si assumono commessi nel contesto della missione internazionale
denominata “Operazione Mare Sicuro” (contraddistinta dall’acronimo OMS EX NAURAS)
svolta dalla nave Caprera della Marina Militare italiana nel porto di Tripoli dal 31 marzo del
2018 sino al successivo 12 luglio, missione in seno alla quale il CORBISIERO Marco aveva
rivestito (dal 13 ottobre del 2017 al 6 maggio del 2018) il ruolo di ufficiale tecnico della
Marina Militare a capo del team preposto al ripristino dell’efficienza del naviglio ceduto
dall’Italia alla Libia per il potenziamento del contrasto all’emigrazione clandestina verso
l’Italia.
La nave Caprera giungeva nel porto di Brindisi, proveniente dal porto di Tripoli, in data
15 luglio del 2018, senza scali intermedi.
CORBISIERO Marco, BEN ABULAD Hamza Mohamed B., CASTIGLIONE Roberto,
FILOGAMO Antonio e MOSCA Antonio (questi ultimi tre membri dell’equipaggio del
CAPRERA) sono gravemente indiziati, a diverso titolo e con differenti contributi, di aver
organizzato l’imbarco ed il trasporto dal porto di Tripoli a quello di Brindisi di 774
chilogrammi circa di tabacco lavorato estero di contrabbando e di farmaco CIALIS di
contrabbando, che venivano sbarcati sulla banchina Garibaldi del porto di Brindisi nella prima
mattina del 15 luglio del 2018.
Gli esiti delle indagini preliminari convergono nella direzione che sia i TLE che i
farmaci di contrabbando fossero destinati alla vendita agli appartenenti alla Marina Militare di
Taranto ed anche a persone ad essa estranee.

CORBISIERO Marco è, altresì, gravemente indiziato, dopo l’avvio il 15 luglio delle
operazioni di scarico nel porto di Brindisi dei generi di contrabbando trasportati dalla Caprera,
di aver offerto utilità al personale imbarcato su di essa – nella specie la cessione del TLE di
contrabbando non ancora scaricato in banchina – per comprarne il silenzio e, più nello specifico,
per assicurarsi la mancata denuncia alla locale Autorità giudiziaria dell’introduzione nel
territorio nazionale dell’illecito carico.
Al CORBISIERO Marco è, altresì, ascritto di aver organizzato il trasferimento
dell’illecito carico prima dal porto di Tripoli a quello di Brindisi e poi da quest’ultimo agli
Uffici della Marina Militare di Taranto, trasporto, quest’ultimo, da effettuarsi facendo uso di un
automezzo con le insegne della Marina Militare, materialmente condotto da ORTELLI Mario,
automezzo che, proveniente dalla Base della Marina Militare di Taranto, giungeva la mattina
del 15 luglio sotto il bordo della Caprera per ritirare il carico e trasferirlo a Taranto.
CORBISIERO Marco è, infine, gravemente indiziato di aver costituito la provvista di
denaro necessaria a finanziare l’acquisto, in quel di Tripoli, dell’illecito carico mediante
fatturazioni per operazioni in tutto od in parte inesistenti poste in essere nel contesto
dell’acquisto, da parte dello Stato Italiano, dei beni e dei servizi necessari al ripristino
dell’efficienza del naviglio ceduto dall’Italia alla Libia per il potenziamento del contrasto
all’emigrazione clandestina verso l’Italia.
Beni e servizi acquistati da una sedicente società libica a nome ALTIKKA FOR
SERVICE, riconducibile sostanzialmente all’Ufficiale della Guardia costiera libica a nome
BEN ABULAD Hamza Mohamed B., nato a Tripoli il 12/7/1981, che si ritiene essere stato la
controparte del CORBISIERO nella genesi e nello sviluppo della relazione corruttiva.
Le indagini preliminari, che si sono rivelate estremamente articolate e complesse, sono
state svolte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Brindisi
e, nella fase iniziale, si sono avvalse del contributo prezioso della locale Capitaneria di Porto e
di quello della Stazione dei Carabinieri della Marina Militare di Brindisi.
Le indagini si sono giovate, altresì, per tutta la durata del loro svolgimento, della pronta,
fattiva e leale collaborazione di ciascun livello di comando della Marina Militare Italiana di
volta in volta interessato e dell’Ambasciata Italiana di Tripoli.

IL PROCURATORE CAPO DELLA REPUBBLICA
Antonio DE DONNO