Bozzetti: “L’ordinanza non trova riscontro oggettivo nel report di Arpa. Emiliano ha scelto la strada delle segrete stanze”
BRINDISI – “Il Rapporto preliminare di ARPA pubblicato ieri ha dato purtroppo conferma ai dubbi che avevamo sollevato e per i quali abbiamo richiesto un’audizione urgente in seduta congiunta delle Commissioni Ambiente e Lavoro. Purtroppo, ancora una volta, il re della ‘partecipazione a chiacchiere’ Emiliano ha privato la città di un momento di confronto importante tra istituzioni, azienda, parti sociali e Arpa, preferendo convocare il sindaco Rossi e la dirigenza Eni-Versalis per il prossimo giovedì e decidere tutto nelle segrete stanze della politica. Un modo di fare che porterà solo all’inasprirsi della contrapposizione tra le posizioni in campo, purtroppo mai così forte. Lo ribadiamo ancora una volta: la priorità è il bene della città, la tutela del lavoro e della salute e l’accertamento delle cause dei miasmi che rendono impossibile la vita ai cittadini. Il resto non conta”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti. “Innanzitutto il rapporto conferma che la decisione di emettere l’ordinanza di fermo per Eni-Versalis da parte del Sindaco è stata presa senza nessun supporto dal punto di vista delle rilevazioni degli inquinanti ma solo sulla base delle segnalazioni dei cittadini che, giustamente, lamentavano un odore acre nei pressi delle loro abitazioni. Purtroppo però il report non chiarisce la provenienza di quell’odore rispetto alle aziende presenti nel petrolchimico, ma conferma condizioni ventose tali da portare verso la cittadinanza le emissioni di quell’area” spiega il consigliere brindisino.
Nelle giornate del 16, 17, 19 e 20 maggio (corrispondenti alle fasi di fermata dell’impianto) “sono state rilevate variazioni significative dei normali trend del benzene in diverse centraline della città di Brindisi, in riferimento a numerosi eventi di picco osservati in alcune fasce orarie”, ma l’Arpa con i suoi rilevamenti sia in loco che dalla centraline fisse ha “certificato che le medie giornaliere di concentrazione di benzene sono risultate sempre inferiori al limite annuale fissato per tale inquinante, pari a 5 µg/m3”. Nelle sue conclusioni l’Agenzia ha infatti confermato che per quanto attiene ai limiti degli altri inquinanti monitorati e previsti dal D.lgs. 155/2010, non si sono registrati superamenti rispetto alle concentrazioni limite stabilite dalla normativa.
Va chiarito, come più volte evidenziato anche da ARPA, che i limiti previsti dalla normativa, sono riferiti esclusivamente a valutazioni di carattere ambientale e che nulla garantisce che gli stessi siano tali da escludere danni alla salute. Anche per questi motivi ogni valutazione in merito deve essere sempre ben ponderata e supportata da un attento esame degli impatti sanitari connessi all’esercizio dell’impianto, anche attraverso una valutazione delle autorità sanitarie competenti. L’impianto ha operato nel rispetto dei valori limite previsti dalla normativa in materia a cui è obbligato ad attenersi, ma essendo quelle riportate nel rapporto solo valutazioni preliminari è necessario, condurre ulteriori accertamenti per definire la causa dell’aumento delle concentrazioni di taluni parametri e del disagio olfattivo lamentato dalla popolazione. Ciò non toglie che l’ordinanza, anche se emessa dal Sindaco nell’ambito delle sue competenze in materia di sanità pubblica e in applicazione del principio di precauzione, non trovi alcun riscontro oggettivo nelle conclusioni dei dati Arpa. Occorre inoltre precisare che i problemi sanitari non possono essere ascrivibili esclusivamente alle emissioni inquinanti di un’unica azienda, ma dall’incidenza di più fattori quali la presenza di numerosi complessi industriali e spesso possono avere radici anche nella precaria stabilità psicologica (ed economica) di quei 1500 lavoratori e delle loro rispettive famiglie che oggi intravedono concretamente lo spettro di una crisi aziendale senza precedenti. Non esistono ad oggi industrie chimiche ad emissioni zero e la chimica verde, per quanto anche da noi fortemente sostenuta, non è ancora in grado di garantire livelli produttivi ed occupazionali tali da poter sostituire completamente le attuali industrie chimiche. Bisogna quindi insistere sul miglioramento dei sistemi di contenimento e abbattimento delle emissioni e su questo il Sindaco troverà in noi sempre un pieno supporto ma non è accettabile puntare il dito contro associazioni datoriali e sindacali e quindi contro tutti i lavoratori che sono da loro rappresentati. Emiliano e Rossi non possono decidere da soli per l’intera città, il confronto istituzionale è d’obbligo in questa situazione, soprattutto visti i danni fatti finora da entrambi sia in regione che in comune”.