“In Puglia 20.000 imprese e 69.000 posti in meno al 2021”
In base al modello previsionale del “Sismografo di Unioncamere Puglia”[1] a fine 2021 nella regione:
si registreranno 20mila imprese in meno, con una perdita di 69mila posti di lavoro (da questa previsione sono già state decurtate le nuove imprese registrate e i nuovi assunti);
lo stock di imprese, considerando la natimortalità prevista, al 31/12/2021 scenderà a 359mila, contro le 379mila attuali;
aumenteranno anche le procedure concorsuali (31mila) e le liquidazioni (71mila), un dato che andrà poi a rimpolpare l’andamento delle cancellazioni negli anni successivi al 2021;
sull’asse temporale questi numeri si spalmeranno per un terzo nel 2020, per due terzi nel 2021; l’andamento negativo avrà quindi un picco fra 2022 e prima metà del 2023; poi si assisterà al miglioramento dei parametri, per tornare ai numeri attuali nel 2025;
a livello di macro-attività economica si registreranno differenze significative fra i settori: forti sofferenze per attività edili, minerarie, commercio all’ingrosso e al dettaglio, turismo (servizi di alloggio e ristorazione, agenzie viaggi). All’interno del comparto manifatturiero, notevole l’influsso negativo su meccanica, mobili e moda. Le attività che registreranno un minor impatto saranno probabilmente chimica, elettronica, farmaceutica e –con qualche problema in più- agricoltura, pesca e servizi di informazione e comunicazione.