BRINDISI – La recrudescenza dei contagi COVID – 19 rilevata nelle Strutture Residenziali Assistenziali, dalle RSA e RSSA alle Case di Riposo per anziani, oltre al resto delle Strutture Riabilitative rischia, se non affrontata con determinazione, di trasformarsi in vere e proprie bombe ecologiche.
I dati resi pubblici qualche giorno fa dall’Istituto superiore di sanità (ISS), rivenienti da una mappatura dei decessi avvenuti nelle RSA italiane, a partire dal primo febbraio u.s., sono estremamente allarmanti.
Da molti viene definita la strage silenziosa dei nonni d’Italia.
Per molte settimane l’attenzione si è concentrata soprattutto sugli ospedali, dimenticando che il problema andava affrontato aggredendo l’emergenza sanitaria anche in tutte le strutture socio sanitarie – riabilitative.
Dunque, sul territorio Brindisino occorreva intervenire con maggiore tempestività per evitare il ripetersi di quanto accaduto in altre regioni soprattutto del Nord Italia, ma anche nel Salento in una RSA/Centro Diurno e in un’altra struttura adibita a Casa di Riposo. A nulla, invece, sono servite tali esperienze tenuto conto che probabilmente sul nostro territorio non si sono adottati in tempi congrui gli opportuni provvedimenti per impedire il diffondersi dei contagi.
Infatti, è notizia di oggi, verificando l’analisi epidemiologica in Provincia di Brindisi, un aumento di nuovi casi che portano il totale a 358 persone positive al Covid 19, con situazioni di forti criticità per numero di contagi rilevati nel Centro “Il Focolare” di Brindisi con 102 contagiati di cui 59 positivi tra i degenti e 43 operatori, e mancano ancora gli esiti di 9 tamponi, e nel Centro di Riabilitazione “San Raffaele” di Ceglie Messapica in cui i contagi sono saliti da 32 a 34 casi di cui 12 Lavoratori positivi, 27 negativi e 16 in attesa di tamponi; per quel che riguarda i pazienti, invece, i contagiati sono 22 su 49.
Risulta, quindi, evidente la gravità di tale situazione che, oltre a colpire i Lavoratori e i Pazienti, rischia di inficiare tutti gli sforzi dei Cittadini impegnati ad affrontare una grande battaglia finalizzata a ridurre il pericolo di diffusione di infezioni da COVID 19.
Pertanto, la decisione della ASL di Brindisi di nominare un Pool di esperti, per potenziare le misure di sorveglianza sanitaria sulle Strutture Residenziali Assistenziali, dalle RSA e RSSA alle Case di Riposo per anziani, oltre al resto delle Strutture Riabilitative presenti sul territorio, la riteniamo utile ed opportuna, anche se gravemente tardiva. È opportuno sottolineare che La CGIL già a suo tempo aveva suggerito, inutilmente, alla ASL di strutturare una “Unità di Crisi” multidisciplinare per gestire questa emergenza sanitaria in modo complessivo.
Ora, non c’è altro tempo da perdere, è necessario che la ASL adotti immediatamente un Piano di Emergenza, oltre ad effettuare una serie di controlli e monitoraggio sulla situazione presente nelle strutture in argomento, così come devono essere accertate eventuali responsabilità dei datori di lavoro che non hanno tutelato la salute dei Lavoratori e dei pazienti ricoverati in ottemperanza al D.Lgs 81/2008 e all’art. 2087 cc.
La CGIL, nei prossimi giorni, presenterà alla ASL una richiesta formale riguardante i documenti prodotti in merito alle criticità rilevate ed i provvedimenti consequenziali che la stessa intenderà adottare a tutela dei Lavoratori e degli ospiti presenti nelle strutture in argomento.
Il Segretario Generale
f.to Antonio Macchia