La denuncia del dottor Proto: “I lavori in rianimazione vanno avanti da 4 anni, situazione incredibile. Qualcuno deve rispondere di tutto questo”
BRINDISI – La Puglia è popolata da poco più di 4 milioni di abitanti. I posti letto totali negli Ospedali pubblici della nostra Regione sono circa 12 mila, naturalmente in questi numeri si contano posti letto di Reparti di Ostetricia, di Nefrologia, di Pediatria, di Oncologia, di Dermatologia, di Cardiologia, di Geriatria, di Chirurgia Generale, di Neurochirurgia, di Ortopedia, ecc…
Immaginiamo cosa potrebbe accadere se il Coronavirus colpisse il dieci percento dei pugliesi, cioè 400.000 mila abitanti.
Naturalmente e, per fortuna, solo una parte di chi si ammala necessita della ospedalizzazione, diciamo il 10%, quindi nella nostra Regione si dovrebbe fronteggiare il ricovero di 40 mila Pazienti…
Abbiamo detto che i posti totali sono 12 mila, in questo numero vanno considerate però tutte le altre problematiche acute che, purtroppo, non possono essere annullate. Capite ora la tragedia a cui si potrebbe andare incontro, con impossibilità ad assicurare a tutti le cure necessarie.
Nel 2006 i posti letto ogni 1000 abitanti erano di 4, ora si è a 3,2, ma in tanti casi, il Perrino è tra questi, si è molto al di sotto di questo numero, in quanto tanti posti letto sono previsti ma non ancora attivati.
Ha per me dell’incredibile, ad esempio, le cronache degli anni scorsi sui quotidiani locali lo hanno denunziato più volte, che da oltre 4 anni sono iniziati dei lavori di adeguamento della Rianimazione del Perrino al quinto piano, lavori ancora lontano dall’essere completati. Questo ha comportato, ad esempio, che il Reparto di Neurochirurgia, in cui lavoro, ha ceduto alla Rianimazione la propria Terapia Subintensiva, nella quale erano degenti Pazienti critici senza necessità di assistenza respiratoria, ed ora ha attivi solo 13 posti letto a fronte dei 19 previsti dalle disposizioni regionali. Questo non da qualche mese, ma da ben quattro anni. Ma pare non interessi a nessuno!
Non è questo il momento per farlo, ma appena terminerà questa emergenza sarà necessario che chi ha assunto decisioni così pericolose nel corso degli ultimi anni ne risponda ai cittadini. Poi, cosa ancor più necessaria, bisognerà trovare un sistema per poter fronteggiare in poco tempo emergenze come quella attuale.
A me pare un paradosso vedere che da un lato si è ridotto il numero dei posti letto, mentre poi si montano delle tende di fortuna fuori dai Pronto Soccorso per curare chi si ammala.
Lo stesso discorso deve essere fatto per quanto concerne il Personale Medico ed Infermieristico. Da anni le categorie dei Medici e degli Infermieri denunziano che gli organici sono inadeguati e puntualmente chi di dovere fa finta di non sentire.
Ora si vogliono assumere Medici ed Infermieri con procedure urgenti.
Tutto questo mi pare paradossale e non consono ad un Paese civile.
Piermassimo Proto, neurochirurgo