Incontro tra Rossi e Patroni Griffi: esclusa l’ipotesi Micorosa; alto il rischio che salti l’arrivo di Msc
BRINDISI – Sogesid fa, Sogesid disfa. La partecipata del Ministero dell’Ambiente, che aveva proposto di trasportare i fanghi dei dragaggi di Sant’Apollinare a Micorosa, adesso ha fatto marcia indietro, adducendo come giustificazione possibili ritardi nella tabella di marcia dei lavori – in corso – di tombamento dell’area. Ciò è emerso dall’incontro odierno in Comune, alla presenza del Sindaco Rossi e del Presidente dell’ente portuale Patroni Griffi.
Per realizzare gli accosti a Sant’Apollinare, pertanto, resta l’ipotesi originaria di portare i fanghi dei dragaggi nella vasca di colmata di Costa Morena. Le opere di caratterizzazione dei sedimenti termineranno a maggio, dopodiché la commissione tecnica Via scioglierà la riserva sulla realizzazione dell’opera.
Altro argomento discusso nell’incontro è stato quello riguardante la stagione crocieristica. Comune e Authority sono fortemente preoccupati che possa saltare l’arrivo della Msc e non solo, in quanto non è possibile al momento realizzare le strutture necessarie dove collocare gli scanner radiogeni.
Come prevedibile, inoltre, l’intervista all’assessore Borri apparsa sul Quotidiano di Brindisi ha fatto discutere negli ambienti portuali. Sul pontile a briccole, ad esempio, la posizione assunta dalla Regione e dal Comune, che riteneva l’opera una variante al Piano regolatore portuale, non è stata gradita da più di qualcuno, soprattutto alla luce della decisione assunta dal Provveditorato, che di fatto ha ricalcato quella visione.
Proprio la sovrapponibilità, in alcuni casi, delle posizioni del Comune e del Provveditorato ha portato l’onorevole D’Attis a dichiarare alcuni giorni fa che la firma del Sindaco apposta sotto al ricorso gerarchico avverso i pareri del Provveditorato fosse da ritenere “una follia”.
E bloccata resta anche la realizzazione della “finestrella” per l’infopoint, con il Provveditorato che ha fatto sapere di essere in attesa del parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e ciò sempre perché aleggia il dubbio che ogni opera, anche la meno impattante come in questo caso una finestra, possa essere abusiva poiché non prevista dal Piano regolatore portuale.
Di passi in avanti, insomma, nemmeno l’ombra. E siamo già fuori tempo massimo.