Il Cobas contro l’Amministrazione comunale: “Si possono tagliare servire servizi sociali per pagare espropri?”
BRINDISI – Il Sindacato Cobas si oppone fermamente ai tagli decisi dalla Amministrazione Comunale per i servizi sociali affidati alle diverse cooperative, in seguito alle decisioni prese mesi fa per evitare il predissesto del Comune di Brindisi.
L’Amministrazione Comunale ha inviato una lettera alle cooperative in cui gli si intima entro 10 giorni di accettare o meno una proroga di 6 mesi con un taglio però del 20% sulle cifre percepite fino ad oggi.
Il problema è che il taglio non si fermerà solo ai 6 mesi ma continuerà ad essere applicato, salvo ulteriori peggioramenti.
Il Comune chiede nella stessa lettera alle cooperative che la proroga deve vedere sottoscritto preliminarmente un accordo con le organizzazioni sindacali, così da trovarsi a posto da eventuali azioni penali e contestazioni.
Il Sindacato Cobas oltre a non firmare assolutamente accordi di taglio delle ore dei lavoratori metterà in campo tutto ciò che è possibile per contrastare tali decisioni, iniziando da quelli legali.
Mai avremmo immaginato che la Amministrazione Rossi potesse arrivare al taglio di servizi sociali fondamentali, come ad esempio quello a difesa di donne e bambini in difficoltà per diversi motivi.
Gli investimenti in questi settori sono di una così enorme importanza che si è sempre parlato di un loro sviluppo.
Queste invece sono decisioni che di fatto portano alla chiusura dei servizi o quanto meno alla diminuzione di una loro reale efficacia.
Poi ci vengono a parlare in maniera ipocrita di rispetto della legalità.
Nei mesi scorsi abbiamo contestato fortemente l’Amministrazione Comunale per i tagli decisi per un piano di risanamento quantificato in 56 milioni di euro, di cui 16 milioni di euro per crediti consolidati e 40 milioni di euro per possibili contenziosi dovuti ad espropri od altro.
Si possono tagliare servire servizi sociali per pagare espropri che forse arriveranno fra chissà quanti anni?
Le fasce deboli della popolazione vanno tutelate e non colpite.
Per il Cobas Roberto Aprile