Home Cultura Un ponte tra Napoli e Brindisi per fare dell’accoglienza un’arte: presentato il progetto in una sala gremita
Un ponte tra Napoli e Brindisi per fare dell’accoglienza un’arte: presentato il progetto in una sala gremita
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Un ponte tra Napoli e Brindisi per fare dell’accoglienza un’arte: presentato il progetto in una sala gremita

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BRINDISI – Presso la sala congressi di Palazzo Virgilio, alla presenza delle autorità, delle associazioni di categoria, del Sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, della Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per Brindisi, Lecce e Taranto Maria Piccarreta, del Coordinatore dei Poli Bibliomuseali della Regione Puglia Luigi De Luca, del Rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, del Direttore di Esercizio dei porti di Brindisi e Monopoli dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale Aldo Tanzarella, della Coordinatrice del progetto “AAA Accogliere Ad Arte” Francesca Amirante e della Progettista Laura Fusca, del Presidente di Federalberghi Brindisi Pierangelo Argentieri, ha avuto luogo la presentazione del progetto “AAA Accogliere Ad Arte”, da cinque anni portato avanti con successo dall’Associazione Progetto Museo nella città di Napoli, tanto da ottenere il Premio Cultura di Gestione 2019 indetto da Federculture, Agis, Alleanza Cooperative Italiane Turismo e Beni Culturali, Forum Nazionale del Terzo Settore e ANCI.

Come raccontato da Francesca Amirante, Presidente dell’Associazione Progetto Museo, l’idea è nata dalla volontà di formare i tassisti napoletani rispetto ai musei meno conosciuti di Napoli.

“Ci siamo accorti che valorizzare i beni monumentali senza coinvolgere la cittadinanza non aveva senso. E’ necessario portare le persone a vedere il patrimonio culturale della loro città, fargli vivere quei posti in modo tale da renderli luoghi dell’anima. Così, abbiamo coinvolto nel progetto anche albergatori, vigili urbani, dipendenti del trasporto pubblico. La formazione di queste categorie, però, non è volta a trasformarle in guide turistiche ma a creare la giusta cognizione delle bellezze della propria città, così da accrescere l’amore per il patrimonio culturale e trasferirlo ai visitatori”, ha spiegato la Amirante.

E Brindisi, grazie all’intuizione di Anna Cinti, Presidente dell’Associazione Le Colonne e moderatrice del convegno, ha rappresentato l’humus ideale per accogliere e provare a replicare una buona pratica la cui riuscita nel capoluogo messapico è legata alla visione condivisa che saranno capaci di mettere in campo pubblico e privato.

“A Brindisi – ha proseguito la Amirante – siete avanti rispetto al processo di consapevolezza di quello che è necessario fare. Ve lo dico perché la qualità dei relatori e dei loro interventi non è scontata, così come non lo è la sensibilità dimostrata verso la valorizzazione dei beni monumentali da parte dell’Associazione Le Colonne e della città tutta. Questo progetto, ad esempio, l’ho presentato a Lucca nel 2013 ma non ha riscosso il minimo interesse, al contrario di quanto sta avvenendo qui. Fatemi aggiungere una cosa: non conoscevo Brindisi e devo ammettere che la fama che precede la città non è all’altezza della bellezza e della pulizia di questo luogo. Ecco allora che diventa fondamentale avere consapevolezza di quello di cui si dispone”.

A sottolineare la circostanza non casuale di questo ponte tra Napoli e Brindisi è stato Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento: “Non è fortuito che questo progetto di innovazione culturale e sociale sia nato a Napoli e sia atterrato a Brindisi: la ricchezza, in questa città e nel Salento tutto, è data dalle associazioni culturali. L’università, in questo caso, è arrivata dopo l’Associazione Le Colonne. Il nostro ruolo di antenna del territorio ci induce a supportare questo progetto, che vuole fare dell’accoglienza un’arte. Il turista ama la nostra città se noi l’amiamo. Il segreto risiede nell’accogliere il visitatore come un cittadino temporaneo, facendolo sentire a casa. Ognuno di noi è protagonista di questo processo”.

Oltre alla formazione, però, come sottolineato da Luigi De Luca, Coordinatore dei Poli Bibliomuseali della Regione Puglia, vi è bisogno anche di investire nell’assunzione di risorse umane: “Come Regione accogliamo l’invito di sostenere questa lodevole iniziativa, portata avanti sul territorio da operatori all’altezza. Un dato deve essere però chiaro: se come pubblico non assumiamo nei musei figure come storici, archeologi e operatori culturali, il gap sarà incolmabile. Non si può parlare di valorizzazione dei beni culturali senza provvedere a implementare le risorse umane”.

Particolarmente colpita dall’iniziativa si è detta la Soprintendente Maria Piccarreta, che ha parlato di “Un progetto encomiabile, perché indirizzato a mettere in pratica quanto contenuto nella Convenzione di Faro”.

“Spero – ha concluso la Soprintendente – che Brindisi possa rappresentare ancora una volta l’apripista nella partecipazione della comunità a un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale”.

Il Sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, nel ringraziare l’Associazione Le Colonne per l’iniziativa, ha espresso il proprio favore verso un progetto del quale la città sente particolare bisogno: “Questa iniziativa – ha affermato Rossi – costituisce un bel segnale culturale in una città in cui una parte della comunità non vuole riconoscere l’importanza del patrimonio storico e monumentale presente. Noi brindisini dobbiamo diventare i primi testimonial della nostra città, altrimenti risulta difficile convincere i turisti”.

Visione condivisa e unità d’intenti le parole chiave, dunque, per dare corpo a un progetto senza precedenti a queste latitudini. I prossimi passi dovranno essere rappresentati, pertanto, da una concertazione che possa condurre a virtuose piattaforme strategiche tra pubblico e privato il cui fine sarà quello di esaltare il senso d’identità e la valorizzazione del patrimonio dei brindisini.