BRINDISI – Più trascorre il tempo e più iniziamo a valutare l’ipotesi che qualcuno abbia in animo di cancellare la città di Brindisi dalla cartina geografica.
In data odierna si apprende che vi sia una lista di opere avviabili con le risorse derivanti dal Green New Deal, il piano di investimenti dell’Unione Europea per la rigenerazione urbana, la riconversione energetica verso un progressivo ricorso alle rinnovabili e il contrasto ai cambiamenti climatici.
Legambiente, a tal proposito, individua le opere da realizzare con tali fondi, in totale 170 opere pubbliche considerate prioritarie, di cui 13 in Puglia.
Ma, sorpresa delle sorprese, non vi è alcun progetto per la nostra città.
La domanda sorge spontanea, ma il processo di decarbonizzazione non ci darebbe diritto ad avere una quota di questi fondi?
E’ mai possibile che nessuno ci pensi e si interessi?
Ancora, quando giungeranno i fantomatici 250 milioni di euro, previsti e promessi da tempo, dal Contratto Istituzionale di Sviluppo?
Speravamo di rinvenirli sotto l’albero di Natale, ma essendo decorso oramai anche quest’ultimo, proviamo a sperare nella sorpresa pasquale.
Ironia a parte, tutto tace e nessuno sollecita.
Dove sono i Parlamentari e i Consiglieri Regionali del PD e del M5S della Provincia di Brindisi?
E il Sindaco cosa dice in merito?
Da ultimo, ma non per questo meno rilevante, i lavori appaltati per 5 milioni di euro, che dovevano essere consegnati nel giugno 2019, con riferimento al Castello Alfonsino, procedono a rilento, con buona pace di vandali e ladri.
Che dire, è il tripudio del nuovo modello di sviluppo e della nuova filiera produttiva: restauro, degrado, saccheggio e, ancora, restauro, degrado e saccheggio!
Sappiate, con grande rammarico di qualcuno, che Brindisi esiste e che i cittadini brindisini devono essere rispettati.
Sabrina De Punzio
Commissario Cittadino FDI Brindisi