Home Cronaca Il Comune fa bingo: 1,6 mln per il dormitorio che diventa Casa delle Culture con laboratori e spazi per lo sport
Il Comune fa bingo: 1,6 mln per il dormitorio che diventa Casa delle Culture con laboratori e spazi per lo sport
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Il Comune fa bingo: 1,6 mln per il dormitorio che diventa Casa delle Culture con laboratori e spazi per lo sport

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BRINDISI – È una buona notizia, di quelle che potrebbero risolvere una volta per tutte il problema della gestione del dormitorio di via Prov.le per S. Vito e rappresentare una buona pratica da seguire come esempio. Il Comune di Brindisi, infatti, secondo quanto annunciato dal Sindaco Rossi otterrà 1,6 milioni di euro per trasformare il dormitorio e la struttura attigua confiscata alla criminalità in una “Casa delle Culture – Centro polifunzionale per l’integrazione e l’inclusione dei migranti”. Il progetto, il cui responsabile è Maurizio Marinazzo, ha una durata di 18 mesi ed è finalizzato a ospitare nel miglior modo possibile immigrati regolari, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, umanitaria e sussidiaria.

Come si legge nella relazione che accompagna il progetto, “il dormitorio è una soluzione alloggiativa temporanea molto critica ed è allo studio una soluzione più idonea per l’erogazione di servizi di accoglienza temporanei per i migranti lavoratori e senza tetto, di cui la Casa delle Culture può essere una parte importante in una logica di politiche integrate. Oltre ai dati ufficiali, in città e nei dintorni c’è la
presenza di altri migranti non censiti che ruotano attorno al mercato stagionale della forza lavoro impiegata nella agricoltura spesso sfruttata e non regolarizzata. Seppure la presenza dei migranti rappresenti un problema grave nella percezione dei cittadini, di fatto in realtà la concentrazione è nella norma rispetto alle altre città italiane. Tuttavia la gestione della accoglienza ha evidenziato alcune criticità. Tra queste: carenza di alloggi da affittare ai migranti lavoratori; notevole diffusione del lavoro nero ad alta intensità di sfruttamento dei cittadini stranieri;
insufficienza di luoghi di consulenza ed aiuto sociale per i migranti; carente raccordo tra le iniziative di accoglienza dei migranti; protocolli istituzionali per l’erogazione dei servizi previsti per i migranti non sempre funzionanti; scarsità di iniziative per l’integrazione sociale e culturale. Le suddette criticità di fatto ostacolano i processi di integrazione dei cittadini stranieri nel territorio creando anche tensioni tra una parte degli autoctoni che vivono in maniera problematica e conflittuale il rapporto con i migranti. Di fatto i migranti rappresentano una risorsa per le campagne brindisine in quanto è difficile reperire manodopera locale. Oggi, senza la loro presenza, l’economia agricola
brindisina entrerebbe in crisi. Attorno alla questione migranti, tuttavia, ruotano alcuni traffici e pratiche illegali: lo sfruttamento del lavoro in nero, il mercato delle residenze per ottenere il permesso di soggiorno, lo sfruttamento della prostituzione”.

La proposta progettuale, dunque, “intende riqualificare e rifunzionalizzare due immobili attigui di proprietà comunale, un bene confiscato alla criminalità organizzata e un ex capannone industriale sottoutilizzato – i cui spazi attualmente ospitano parzialmente il dormitorio comunale per migranti – per trasformarlo nella Casa delle Culture, un centro multifunzionale dedicato all’inclusione sociale e all’integrazione dei migranti residenti e domiciliati a Brindisi.
La Casa delle Culture offrirà servizi per l’inclusione sociale e l’accoglienza della comunità migrante nel tessuto sociale, culturale ed economico della Città di Brindisi attraverso l’attivazione di spazi di co-abitazione, una cucina condivisa, ambienti per la socializzazione e la formazione, aule per attività di apprendimento, laboratori e spazi per la pratica sportiva all’aria aperta.
Con l’obiettivo di contribuire al miglioramento della percezione della sicurezza nella comunità locale, la Casa delle Culture sarà un nuovo spazio sociale della città aperto a tutta la comunità in una logica di apertura al territorio, integrazione, conoscenza reciproca, scambio e rispetto delle differenze.
La proposta progettuale è coerente con le priorità di intervento e gli obiettivi specifici del PON Legalità in particolare con l’Asse 3 ‘Favorire l’inclusione sociale
attraverso il recupero dei patrimoni confiscati e di altri beni del patrimonio pubblico’ in quanto procede al recupero e alla valorizzazione di un immobile pubblico per migliorare la condizione di infrastrutturazione sociale della Città di Brindisi per l’integrazione e inclusione sociale e con l’Asse 7 ‘Accoglienza e Integrazione Migranti’ in quanto prevede il recupero di un bene immobile patrimonio dello Stato ed il rafforzamento delle capacitàdi gestione dell’impatto migratorio da parte della comunità brindisina. Nell’immobile principale troveranno ospitalità tutte le funzioni di carattere sociale e culturale, di integrazione, di accoglienza, di formazione e di sportello, compresi i locali accessori, gli spazi comuni e le cucine condivise. Nello spazio libero saranno previste piantumazioni e aree sportive e di gioco. L’immobile secondario sarà invece adibito a sede di prima accoglienza e di presidio sanitario”.

Tuttavia, ci sarà da reperire un soggetto terzo gestore. A tal riguardo, nella relazione viene specificato che “L’immobile sarà affidato in gestione ad organizzazioni del Terzo Settore attraverso procedure di evidenza pubblica ed in collaborazione con il locale Tavolo per l’Accoglienza ed il Centro Servizi Volontariato di Brindisi”.

I costi relativi alla gestione della Casa delle Culture alla conclusione della fase di recupero e rifunzionalizzazione degli immobili e dell’affidamento in gestione della struttura “sono riconducibili alle seguenti voci: personale, utenze, manutenzione ordinaria, pulizie, guardiania, acquisto di servizi. La spesa annua presunta è di 200.000 euro.
La gestione del progetto in relazione alla sua sostenibilità avverrà attraverso le seguenti fonti
finanziarie:
· Fondi del Piano Sociale di Zona Ambito Sociale BR1 2021 – 2023
· Fondi del bilancio comunale (per la gestione dei costi fissi quali utenze, guardiania, pulizie e
manutenzione ordinaria)
· Partecipazione a bandi comunitari nel settore accoglienza ed integrazione
· Risorse generate dalla gestione dei servizi a mercato promossi dalla Casa delle Cultura in relazione alle
sperimentazioni di welfare generativo e produzione culturale attraverso il coinvolgimento dei migranti (a carico del soggetto gestore)”.

Andrea Pezzuto