Home Cronaca Papeo (Fidal): “Un atleta internazionale come Corsa costretto ad allenarsi in un impianto pericoloso, dove manca anche il minimo necessario e senza un regolamento per l’ingresso”
Papeo (Fidal): “Un atleta internazionale come Corsa costretto ad allenarsi in un impianto pericoloso, dove manca anche il minimo necessario e senza un regolamento per l’ingresso”
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Papeo (Fidal): “Un atleta internazionale come Corsa costretto ad allenarsi in un impianto pericoloso, dove manca anche il minimo necessario e senza un regolamento per l’ingresso”

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BRINDISI – Il Comune di Brindisi ha intrapreso una politica riguardo i principali Impianti Sportivi cittadini che non reputo stia portando i frutti sperati. Per l’Atletica Leggera in particolare, ritengo siano stati depauperati gli spazi disponibili favorendo altre realtà associative o eliminando fisicamente le strutture. Per non parlare della manutenzione degli impianti esistenti, cioè inesistente, ma questo è un declino che dura ormai da 25 anni senza che nessuno abbia mosso un dito per arrestarlo. Non vedo progettualità, lungimiranza e programmazione degli interventi: le strutture non sono eterne. Soprattutto i manti sintetici delle piste hanno una durata oltre la quale non sono più fruibili e vanno cambiati, pena un’inevitabile inagibilità per le competizioni e pericoli anche per gli allenamenti: lo stato di degrado in cui versa l’impianto comunale di atletica leggera Lucio Montanile ne è un esempio in negativo. Un impianto, questo, sistematicamente sacrificato a favore di altri sport, che spesso è stato dimenticato rendendo sempre più complicate da realizzare le opportunità sportive che questo impianto potrebbe offrire, ma anche e soprattutto le attività sociali legate a questo sport.

Già negli anni passati si denunciava sulla stampa la situazione di degrado dell’impiantistica, ma poco o nulla si è fatto. Sono passati oltre dieci anni e più, e nulla si è programmato sulla nostra pista.
In queste condizioni si stanno allenando atleti di valore Internazionale come Daniele Corsa più volte convocato in nazionale. Ogni giorno questi atleti, come tanti altri, corrono su una pista che i loro allenatori e gli esperti del settore sconsigliano perché via via sempre più pericolosa. Una pista che presenta avvallamenti e depressioni evidenti e che potenzialmente potrebbe essere pericolosa quando percorsa ad alta velocità. Ci toccherà forse dire ai velocisti di correre meno veloci per non farsi male?
O più probabilmente ci toccherà perderli questi atleti, perdendo un esempio ed un veicolo di promozione di uno sport poco costoso, aperto a tutti, altamente inclusivo dal punto di vista culturale e sociale.
Parliamo di una struttura con un impianto idrico in disuso, oramai non più funzionante, un impianto luci sottodimensionato ed in gran parte rotto, un impianto elettrico non più a norma, una rete fognaria mancante, un impianto interfonico anche quello rotto e tantissime altre parti di impianto nelle stesse condizioni, tutto regolarmente documentato attraverso lettere protocollate al Comune.
E’ a conoscenza l’assessore allo sport della mancanza delle più elementari norme di sicurezza per lo stato in cui si trova l’impianto, della mancanza di una qualsivoglia manutenzione e della mancanza di un regolamento che ne regoli l’ingresso del campo stesso, della presenza a Brindisi di atleti di livello nazionale e dell’utilizzo dell’impianto da parte di tutta la cittadinanza, ma soprattutto di tutte le scolaresche?

Allo stato dei fatti la nostra città si ritrova con una amministrazione comunale che non sembra dare la giusta importanza ad uno sport come l’atletica leggera, considerata da sempre la regina degli sport, ma che in quelle stanze molto probabilmente considerano invece come una cenerentola, degna di poca attenzione.
Una amministrazione comunale che sembra avere a cuore più gli sport professionistici come calcio e basket. Lo sport è rispettabilissimo e va difeso a spada tratta, ma non a discapito di un altro.
La sensazione è che i nostri amministratori (spero non tutti ovviamente) considerino il campo di atletica come una vera e propria palla al piede, dato che l’impianto in queste condizioni non può rappresentare una fonte di reddito per le casse comunali.
Si ricorda ai nostri politici che negli anni ’80, quando la pista era ancora omologata, si sono organizzate manifestazioni di carattere nazionale che hanno anche visto la presenza del più grande atleta italiano che abbia mai calcato le piste della nostra penisola, il grande Pietro Paolo Mennea. Questo è un impianto che potrebbe davvero rappresentare una grande risorsa per il nostro territorio.

Il Fiduciario tecnico provinciale FIDAL, Francesco Papeo