BRINDISI – Solo l’interruzione anticipata della seduta del Consiglio Comunale ha impedito nella serata di ieri che fosse perpetuata una operazione di macelleria sociale.
Laddove fosse stata approvata la proposta di delibera che prevede la internalizzazione della riscossione volontaria dei tributi maggiori (IMU,TASI e TARI), dei fitti attivi e delle sanzioni per le violazioni del Codice della strada molti degli attuali lavoratori dell’ABACO si sarebbero visti privati del loro posto di lavoro.
Nella proposta di deliberazione, infatti, non è stata inserita la clausola sociale che prevede il riassorbimento del personale impiegato dal vecchio gestore del servizio.
Sul punto il gruppo consiliare del Partito Repubblicano ha presentato un apposito emendamento evidenziando come la previsione della clausola sociale anche negli appalti per quei servizi in cui il costo del lavoro incide meno del 50% sull’importo messo a gara non è in contrasto con una deliberazione che l’ANAC ha adottato su questo argomento.
La stessa Autorità Nazionale Anticorruzione ha dichiarato che la previsione della clausola sociale anche in ipotesi diverse da quelle disciplinate dall’Articolo 50 del Codice degli appalti è assolutamente legittima contrariamente a quanto invece dichiarato dal Sindaco.
Ma è la stessa impostazione che si intende dare al settore della riscossione dei tributi comunali che lascia perplessi.
Intanto non è stato ancora reperito un locale comunale idoneo ad ospitare il servizio, come pure richiesto dal responsabile del settore finanze e tributi con una apposita nota rimasta senza risposta.
In secondo luogo è prevista l’assunzione nell’organico comunale di ben 4 nuove unità, che andrebbero poi formate.
E con i tempi lunghi dei concorsi pubblici non si riesce a comprendere quando questa previsione potrebbe verificarsi.
Salvo che non si voglia attingere, come in un recente passato, da graduatorie per concorsi banditi da altri Enti Locali.
Insomma: si favorirebbe l’assunzione di non brindisini a discapito dei lavoratori della nostra città.
Ma la stessa “parcellizzazione” del servizio che si intende attuare potrebbe causare minori entrate alla Amministrazione Comunale visto che si prevede che la riscossione volontaria sia gestita direttamente dal Comune, quella coattiva da un soggetto terzo mentre ad una ulteriore impresa verrebbe affidato il servizio di imbustamento e recapito degli avvisi di accertamento!
Un guazzabuglio incredibile che non potrebbe che produrre danni per le casse comunali a fronte di un presunto risparmio che non è stato neppure quantificato!
Non resta che aspettare la seduta del prossimo 29 novembre, in cui l’argomento sarà di nuovo affrontato, e confidare che l’emendamento presentato dal gruppo del PRI sia fatto proprio dalla maggioranza del Consiglio Comunale.
Il Capogruppo PRI GABRIELE ANTONINO