Home Economia e lavoro San Pietro, manifestazione CGIL al N.Melli. Il Segretario Macchia: “Questo territorio continua ad essere penalizzato”
San Pietro, manifestazione CGIL al N.Melli. Il Segretario Macchia: “Questo territorio continua ad essere penalizzato”
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San Pietro, manifestazione CGIL al N.Melli. Il Segretario Macchia: “Questo territorio continua ad essere penalizzato”

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SAN PIETRO – Si è tenuta questa mattina la manifestazione indetta dalla CGIL, dopo il taglio di 18 posti letto nel reparto di Lungodegenza presso l’Ospedale N.Melli.

Tra i punti affrontati dal Segretario Generale della CGIL Antonio Macchia, le liste d’attesa, le attività intramoenia e soprattutto la carenza di posti letto che, secondo il piano di riordino regionale, in Provincia di Brindisi si attesterà a 2,7/1000 abitanti (contro la media regionale di 3,7).

Una manifestazione nata dopa la decisione, assunta dal Direttore del reparto di Lungodegenza dell’Ospedale di San Pietro Vernotico, di tagliare, come detto,.18 posti letto.
Una decisione incomprensibile per la CGIL che denuncia il mancato coinvolgimento delle parti sociali oltre all’assenza di una chiara programmazione che vada incontro alle esigenze ed ai bisogni dei cittadini. Per il Direttore di Lungodegenza, dott. Pietro Gatti, si tratta invece solo di una riduzione momentanea dei posti letto, nell’ottica di una riorganizzazione interna. Sulla stessa scia anche il Segretario della CISL Aldo Gemma, che ricorda come la Lungodegenza non fosse prevista a San Pietro Vernotico ma soltanto in appoggio al Melli.

Il paese, nel frattempo, così, come spesso accade, continua a dividersi: a prendere le distanza dalla manifestazione odierna, dapprima appunto la CISL che punta i riflettori sulla deospedalizzazione e sulla digitalizzazione della sanità, successivamente il Comitato cittadino costituitosi nel 2015 in difesa dell’Ospedale N.Melli.
Quest’ultimo ha definito la manifestazione “una pagliacciata”, denunciando inoltre l’inutilità della Commissione speciale istituita dal Consiglio comunale, che nulla ha fatto, se non escludere i rappresentanti del Comitato.
Non è solo la politica a dividersi dunque ma anche le forze sociali che compongono il paese. Una frammentazione che, purtroppo, finisce per favorire gli interessi elettorali dei soliti gruppi di potere che, nel corso dell’ultimo ventennio hanno gestito, in maniera presocché identica, le sorti di questo paese.

La riconversione dell’Ospedale N.Melli in PTA, prevista dal piano di riordino regionale, è ormai realtà. Parlare ancora oggi di potenziare l’Ospedale, vuol dire fare demagogia o peggio ancora dimostra la scarsa conoscenza della realtà territoriale.
Tra l’altro quanto previsto nel piano di riordino è esattamente ciò che il Comitato cittadino ha richiesto nel documento presentato nel Maggio 2018, e sottoscritto da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e dalla lista civica del Sindaco Pasquale Rizzo.

Lo scorso 24 Maggio, la Giunta regionale ha deliberato l’attivazione della REMS a San Pietro Vernotico, inizialmente prevista a Carovigno, mentre il 15 Luglio è stato affidato l’incarico per la progettazione esecutiva del Pta.
Tutto ciò mentre la Commissione speciale comunale, proposta dal Consigliere Solazzo del PD, il cui termine per la fine lavori era fissato al 3 Luglio, rimaneva sostanzialmente inerte dinanzi all’evolversi della situazione, senza svolgere alcun tipo di attività e senza essere prorogata, così come previsto da apposita deliberazione.
A chiedere il rinnovo della Commissione, auspicando di poter intervenire sui progetti ed evitando che quanto previsto dal Pta risulti un raddoppio e non un completamento dei servizi per il territorio, è stata la Consigliera del M5S Selena Nobile.

Il nodo principale resta la Rems, che, senza particolari motivazioni, si è deciso di spostare da Carovigno a San Pietro Vernotico. Una decisione di una portata tale da meritare delle delucidazioni che probabilmente spettano al Direttore Generale Pasqualone ed al Presidente della Commissione Sanità Pino Romano e che, la Commissione speciale comunale, avrebbe potuto e dovuto convocare per fare appunto chiarezza.

Luigi Epifani