EDITORIALE – Politici brindisini: Ccà nisciunu è fesso. Tutti uniti per Grottaglie sotto la bandiera politico-elettorale
BRINDISI – La vicenda dell’ipotetica apertura dell’aeroporto di Grottaglie ai voli civili mette a nudo la mancanza di coraggio della politica brindisina. Le affermazioni di Emiliano rese nella giornata di ieri, dove affermava che sta cercando in tutti i modi di convincere Ryanair e i cinesi a trasformare l’aeroporto tarantino in una base operativa per il loro traffico passeggeri, hanno trovato una risposta flebile, per usare un eufemismo, da parte degli attori politici brindisini.
Se secondo il segretario del Pd cittadino, Francesco Cannalire, “le dichiarazioni di Emiliano sono state strumentalmente decontestualizzate” (quello ha detto Emiliano, c’è poco da interpretare o decontestualizzare), l’onorevole D’Attis di FI ha dapprima ricordato la posizione contraria all’apertura dell’aeroporto di Grottaglie ai voli civili assunta in passato da Rossi e poi ha aggiunto che “in tempi non sospetti, ho sostenuto che se attività passeggeri dovesse mai esserci, non poteva penalizzare l’aeroporto di Brindisi”. Questo “fair play” nei confronti dell’aeroporto di Grottaglie, tuttavia, D’attis non lo mostrava nel 2016, quando affermava: “Le scelte regionali portarono a Grottaglie l’indotto di Alenia mentre Brindisi diventava aeroporto civile per tutta l’area jonico-salentina. La mozione approvata dal Consiglio regionale per riaprire ai voli civili l’aeroporto di Grottaglie è una campanello d’allarme preoccupante per il Papola-Casale”.
Il Sindaco, a sua volta, non ha inteso prendere posizione, dichiarando che tanto mai accadrà quanto Emiliano sta cercando di fare per l’aeroporto di Grottaglie.
Anche i consiglieri regionali Vizzino e Bozzetti hanno assunto nel corso degli anni posizioni favorevoli all’apertura dell’aeroporto di Grottaglie ai voli civili.
Insomma, chi – come il sindaco Rossi e il Pd locale – per mantenere rapporti di buon vicinato con Emiliano a seguito di accordi politici in vista delle regionali; chi – come l’onorevole D’Attis – per ragioni elettorali, essendo stato eletto nel collegio di Brindisi e Taranto, dopo aver lanciato l’allarme negli anni passati, adesso afferma che non costituirebbe un problema la coesistenza dei due aeroporti civili; chi per ragioni di partito o non intuibili – come Vizzino e Bozzetti: gli attori politici brindisini se ne guardano bene da alzare le barricate contro una volontà regionale che tradisce i patti, come ricordato da D’Attis, assunti tra i territori in occasione dell’investimento di Alenia.
Un patto che era teso a salvaguardare gli interessi dell’aeroporto di Brindisi, ma che adesso, secondo i suddetti rappresentanti istituzionali brindisini, può essere tranquillamente infranto e sacrificato sull’altare del quieto vivere politico-elettorale.
Andrea Pezzuto