EDITORIALE – Droga alla “Corazzata” del Paradiso: la “SuperCorazzata” del Comune tradita ma non affondata
BRINDISI – La linea di credito che questa Amministrazione sta aprendo nei confronti dei cittadini delle periferie sta consentendo – nella maggior parte dei casi – la nascita e la crescita di comitati e aggregazioni di residenti che stanno riscoprendo il gusto di occuparsi del proprio quartiere e di vederlo rifiorire, se non a livello di decoro urbano, almeno sotto l’aspetto della partecipazione sociale, che è la precondizione per costruire percorsi condivisi virtuosi e rigenerare il tessuto connettivo della comunità.
L’innovazione sociale, dunque, è un mezzo potente, un modello che può essere trasposto in ogni realtà, ma che, essendo soggetto alla risposta e all’approccio di ogni singolo cittadino, non attecchisce dappertutto nella stessa maniera.
E’ accaduto così che l’iniziativa “SuperCorazzata” svoltasi nei mesi scorsi presso la “Corazzata” del quartiere Paradiso, se da un lato ha visto la massiccia partecipazione alle varie iniziative da parte di residenti, commercianti e anche di cittadini provenienti da altri quartieri, d’altro canto non è riuscita fino in fondo nell’obiettivo di mettere un faro su una realtà complessa, che sconta anni di abbandono da parte della politica e di pratiche che esorbitano dal recinto della legalità, evidentemente ancora troppo stretto per alcune zone della città.
E’ accaduto così che dietro i riflettori posti dall’iniziativa, proprio sotto al naso dell’Amministrazione comunale e di chi ha creduto fortemente in questo progetto di rilancio di quell’area, si continuassero a perpetrare pratiche illegali. Il sequestro di circa 250 piante di cannabis effettuato qualche giorno fa proprio in un locale comunale (l’ex Anagrafe) situato all’interno della “Corazzata” rappresenta un segnale forte di resistenza di quella parte della cittadinanza abituata – e in alcuni casi assecondata – ad agire nell’illegalità.
E’ allora importante che l’Amministrazione Comunale abbia il coraggio di perorare queste cause, tornare nella zona della Corazzata e battere sul tasto della partecipazione e rigenerazione sociale più forte di prima, fino a creare una breccia nella “Corazzata”. In fondo lo si sapeva già che per una “Corazzata” ci voleva una “SuperCorazzata”.
Andrea Pezzuto