Ciclovia adriatica, si fermerà sul Gargano invece di passare per Brindisi come da accordi
BRINDISI – Nello scorso luglio scrivevo che il Governo aveva sbloccato i fondi per la ciclovia Adriatica che avrebbe interessato anche Brindisi. Di seguito l’articolo.
“Il nuovo Governo sblocca i 361 milioni di euro per le ciclovie turistiche nazionali, stanziati per gli anni 2016-2014 dai governi Renzi e Gentiloni. Brindisi ci sarà, perché attraversata dalla ciclovia Adriatica che da Chioggia porta a Santa Maria di Leuca, e servirà adesso la sottoscrizione di un protocollo unico tra gli enti. Il Decreto, che ora è alla firma del Ministro Toninelli, poi andrà alla Corte dei Conti e quindi in Gazzetta. Lo stesso fissa la lista delle 10 ciclovie nazionali, definisce gli standard tecnici per l’elaborazione dei progetti, fissa termini per firmare il protocollo Regione-Mit sulle singole ciclovie (90 gg dall’entrata in vigore del Decreto) e per la presentazione dei progetti di fattibilità da parte delle Regioni (entro il 31 dicembre 2019), ripartisce una prima tranche di 162 mln per i primi lotti funzionali delle ciclovie. Riguardo il tratto che dovrebbe interessare Brindisi, dopo la delusione per il mancato finanziamento del progetto che univa il Parco delle Dune Costiere a Brindisi passando per Torre Guaceto e la litoranea, adesso si riaccende la speranza che la costa brindisina possa finalmente aprirsi alla mobilità dolce. Attraverso le complanari che fiancheggiano la SS379, infatti, si giungerà a Torre Guaceto, e da qui si percorreranno 6 km per poi lasciare la complanare e dirigersi verso la litoranea. Da “Posticeddu”, dunque, si arriverà a “Case bianche”: qui si lascerà la litoranea e ci si dirigerà verso l’aeroporto. Dopodiché si attraverserà Brindisi in direzione sud percorrendo Via del Mare. All’incrocio di questa con la Via per Lecce si percorrerà 1 km fino all’incrocio con Via Matteucci, poi si transiterà su quest’ultima per qualche centinaio di metri e si imboccherà la Strada per Piccoli, abbandonando quindi Brindisi e raggiungendo Torchiarolo attraverso le vie di campagna”.
Bene, a quanto pare non è più così, perché a sentire le dichiarazioni dell’assessore regionale ai Trasporti Giannini, il Governo avrebbe finanziato la ciclovia solo fino al Gargano. Gianni, infatti, afferma che “La Puglia verrà percorsa da due ciclovie turistiche di rilevanza nazionale, ma c’è ancora tanta strada da fare ed è presto, sia per ritenersi soddisfatti, che per lanciare accusare contro i ritardi della Regione Puglia. Anche perché se c’è qualcuno che ritarda nel cogliere le nostre raccomandazioni e le nostre sollecitazioni, quello è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La Ciclovia Adriatica, che segue il ramo n. 6 della Rete BicItalia ideata da FIAB (Federazione italiana amici della bicicletta), riconosciuta come ciclovia di interesse nazionale nel 2017, unisce il Veneto alla Puglia. Il percorso originario doveva essere da Venezia a Santa Maria di Leuca (LE), ma senza reali motivazioni il tratto pugliese finanziato è stato troncato, e la Ciclovia Adriatica si fermerà sul Gargano. Consapevoli del rischio di tale taglio al percorso, già lo scorso 8 novembre per il tramite della Conferenza Unificata Stato-Regioni, in sede di approvazione del decreto di riparto dei finanziamenti statali per la progettazione delle Ciclovie nazionali, su sollecito della Regione Puglia sono state espresse raccomandazioni al Ministero di inserire nell’Allegato Infrastrutture del DEF 2019 il prolungamento del tracciato fino a Santa Maria di Leuca e le relative risorse. Lo scorso marzo la Regione Puglia ha inviato al MIT un’ulteriore richiesta di rispettare tali raccomandazioni. Nonostante questo, con il protocollo d’intesa per la progettazione e la realizzazione della Ciclovia Adriatica sottoscritto tra le Regioni adriatiche e il Ministero la scorsa settimana, è stato ufficializzato il percorso che va da Venezia al Gargano per un totale di 700 km. Non resta che prendere atto che il Ministero ha ignorato le raccomandazioni espresse e ha proseguito in una scelta penalizzante per la Puglia, che nel turismo sostenibile e nella mobilità ciclistica tanto sta investendo. In considerazione di questo, i parlamentari pugliesi, che ricoprono ruoli di responsabilità in Commissione Trasporti della Camera, invece di inneggiare a un grande risultato avrebbero dovuto e dovrebbero puntualizzare che la scelta di limitare il percorso in Puglia al solo Gargano risulta riduttiva, penalizzante e ingiustificata“.
Andrea Pezzuto